Medio Oriente, perché non conviene proteggersi con l’oro e il petrolio?

Biagio Milano

26 Ottobre 2023 - 11:04

In questo momento storico non esista nulla di difensivo se non la liquidità e le obbligazioni. Il ruolo della speculazione e dell’emotività dei mercati.

Medio Oriente, perché non conviene proteggersi con l’oro e il petrolio?

Da un po’ di tempo, e ben prima del nuovo terribile conflitto in Medio Oriente, i mercati avevano cominciato a soffrire. Con le trimestrali di metà ottobre le accelerazioni ribassiste, già cominciate nel mese di agosto, sono state ancora più cogenti, segno del fatto che i tassi di interesse così alti non potevano non avere un impatto negativo sui conti di famiglie e imprese e, di riflesso, sui conti delle società quotate.

Il riacutizzarsi poi delle tensioni in Medio Oriente ha dato altra benzina al movimento ribassista in atto. Ma il 2023 continua tuttavia ad essere un anno di piene anomalie speculative ed insensatezze. Si tende ancora a comprare o mantenere alte le quotazioni di titoli estremamente sopravvalutati come Leonardo o Ferrari e a vendere, invece, titoli sottostimati come Saipem, Tod’s, Unieuro, Ariston, FinecoBank e molti altri.
Al di fuori di alcuni strumenti come l’oro e il petrolio, non sono molti i settori che si sono salvati. Ma proprio su oro e petrolio, chi si illude di poter pensare che in essi ci sia una sola motivazione rialzista, è evidente che non comprende davvero quanto in questo momento storico non esista nulla di difensivo se non la liquidità e le obbligazioni. [...]

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