Mediobanca annuncia utili record. Tutti i no all’OPS di MPS, il CEO Nagel spiega perché

Laura Naka Antonelli

10/02/2025

Il CEO di Mediobanca Alberto Nagel parla anche di Generali. Utili record per Piazzetta Cuccia, la banca rivede al rialzo i target per il 2026.

Mediobanca annuncia utili record. Tutti i no all’OPS di MPS, il CEO Nagel spiega perché

Mediobanca ha annunciato di aver concluso il primo semestre del 2024-2025 incassando utili record.

Ma non solo di conti ha parlato Piazzetta Cuccia, che ha ribadito il suo no all’OPS lanciata da MPS-Monte dei Paschi di Siena lo scorso 24 gennaio 2025, dopo averla già prontamente bocciata. L’offerta pubblica di scambio presentata dal Monte è stata considerata, di nuovo, distruttiva di valore e “innaturale”.

Focus su tutti i numeri del bilancio di Mediobanca, sulla decisione della banca di migliorare la guidance per il 2026 e sulle dichiarazioni che sono state rilasciate dal CEO Alberto Nagel anche a proposito di Assicurazioni Generali.

Mediobanca: utile netto record in 6 mesi, i punti di forza WM e CIB. Migliorata guidance 2026

Ma iniziamo dai numeri della banca, che hanno messo in evidenza un utile netto relativo ai primi sei mesi dell’esercizio 2024-2025 (che corrispondono ai 6 mesi terminati a dicembre del 2024) pari a 660 milioni di euro, in crescita dell’8% su base annua.

L’EPS (utile per azione) del periodo si è attestato a 0,79 euro, in rialzo del 10% su base annua.

I ricavi sono ammontati a €1,848 miliardi, in crescita del 7%, sulla scia di un incremento che ha interessato tutti i business e che Mediobanca ha definito “apprezzabile”.

Tra le altre voci di bilancio, il Cost/Income del semestre è stato pari al 42%, il costo del rischio è sceso a 50 punti base, il ROTE è salito di 60 punti base al 14%.

A livello trimestrale, nei tre mesi terminati a dicembre del 2024 i ricavi di Mediobanca sono stati pari a 983 milioni, in rialzo del 14% su base trimestrale, ovvero rispetto ai tre mesi terminati a settembre 2024, grazie alle divisioni WM e CIB.

In particolare la divisione di Wealth Management ha assistito a una crescita dei ricavi pari a +10% a €252 milioni, quella di CIB Corporate & investment Banking pari a +46% a €268 milioni, quella CF +3% a €319 milioni, e la divisione INS +11% a €128 milioni.

Sempre nel trimestre il margine di interesse ha riportato una nuova crescita, in rialzo del 2% su base trimestrale a €494 milioni, grazie alla ripresa dei volumi ed alla tenuta dei rendimenti degli attivi.

Occhio anche al record di commissioni nette (€316m nel trimestre +36% su base trimestrale), agli ottimi risultati dell’advisory IB e alla progressione del WM.

Mediobanca ha annunciato sulla scia dei risultati di bilancio di aver migliorato la guidance sui risultati del 2026.

La banca guidata da Alberto Nagel stima ora ricavi da €3,8mld a €4 miliardi nell’esercizio 2025-2026), un utile netto superiore agli 1,4 miliardi di euro, un payout del 100% circa, e una distribuzione totale cumulata per il triennio 2024-26 superiore ai €4 miliaerdi (da €3,7mld) con dividendi cash + riacquisto di azioni.

OPS MPS, Mediobanca ripete: offerta distruttiva di valore per gli stakeholder di entrambe

Rimandata di nuovo al mittente l’OPS lanciata da MPS. Nel comunicato con cui Mediobanca ha annunciato gli utili, dopo la fine della giornata di contrattazioni di oggi, lunedì 10 febbraio 2025, si ricorda che già il 28 gennaio il Consiglio di Amministrazione del gruppo ha esaminato in via preliminare l’offerta di MPS, sulla quale si esprimerà con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge.

Piazzetta Cuccia ha ricordato che l’OPS “è priva di razionale industriale e finanziario, e dunque distruttiva di valore per gli stakeholder di Mediobanca e di MPS”.

In particolare, spiega la banca, la mancanza di un razionale industriale per Mediobanca e MPS è la conseguenza di:

  • Un forte indebolimento del modello di business del Gruppo Mediobanca fondato sulla crescita di due attività altamente specializzate e sinergiche, come il Wealth Management e l’Investment Banking, ed una cultura aziendale molto diversa da quella di MPS.
  • La potenziale perdita di clienti, e quindi di ricavi, dall’attività di Wealth management (in particolare di fascia alta – Premier/Private) e di Investment Banking qualora venisse meno la storica indipendenza di giudizio e connaturata assenza di conflitti di interesse riconosciuta a Mediobanca.
  • L’uscita delle migliori professionalità del Gruppo a favore dei principali competitor.
  • La sostanziale assenza di reali sinergie di costo vista l’assenza di sovrapposizioni delle reti commerciali e i diversi modelli di business e connessi sistemi e la presenza di cospicue dissenergie di ricavo per la perdita di professionisti e clienti che non riconoscono nel gruppo MPS “the bank of choice”.

Perché per Mediobanca l’OPS di MPS distrugge il valore per gli azionisti

Mediobanca ribadisce che l’OPS distrugge il valore per gli azionisti di Piazzetta Cuccia, visto:

  • L’ impatto negativo sul profilo reddituale di Mediobanca, i cui utili su base stand alone sono previsti in crescita come da Piano in esecuzione, a fronte di un consensus che vede per MPS un calo degli utili per la riduzione del margine di interesse ed il progressivo esaurirsi dei benefici fiscali.
  • L’impatto negativo sul merito creditizio, già sottolineato da tutte le agenzie di rating e alla base del downgrade del Outlook di Moody’s (rating Baa1, Outlook rivisto da Stabile a Negativo il 31 gennaio).
  • La prevedibile diluizione dei multipli valutativi di Mediobanca per il diverso posizionamento strategico ed il venir meno della prevista crescita di ricavi e utili.
  • Il forte sconto implicito nel prezzo dell’Offerta rispetto al valore intrinseco di Mediobanca, delle sue attività, partecipazioni, nonché delle sue prospettive di crescita e di creazione di valore.

Ancora Piazzetta Cuccia:

“Si segnalano infine potenziali disallineamenti di interesse tra alcuni rilevanti azionisti presenti in Mediobanca, MPS e Assicurazioni Generali e gli altri azionisti di entrambe le realtà”.

OPS MPS, Nagel: offerta anche “innaturale”, lo pensa anche il mercato

Sempre in merito all’OPS di MPS, nel corso della call con le agenzie di stampa, il CEO Alberto Nagel ha fatto notare di ritenere che l’offerta non solo non sia innovativa, ma anche “innaturale”, opinione a suo avviso che vedrebbe d’accordo gli investitori, sia italiani che stranieri.

L’OPS, ha continuato Nagel, “viene vista come un’offerta che ha una carenza di contenuti industriali e finanziari”. E ancora: “Posso assicurare che, come viene anche evidenziato dai corsi di Borsa, questo è il feedback”.

A parlare dunque, secondo Nagel, è la stessa Piazza Affari: “Il CDA di Mediobanca ritiene che questa offerta non sia né interessante per noi né interessante per l’offerente ", ovvero per MPS-Monte dei Paschi di Siena.

Tra l’altro, l’impressione dell’amministratore delegato “è che l’andamento di mercato dei titoli sia il commento forse più azzeccato che si possa fare rispetto al valore finanziario dell’offerta ”.

Mediobanca, Nagel su rilancio MPS. La frase su Generali

Nessuna paura per la possibilità che MPS rilanci l’OPS:

Noi non temiamo nulla , guardiamo alle proposte che ci vengono rivolte con un occhio disincantato e nell’interesse dei nostri azionisti”.

Per quanto riguarda Assicurazioni Generali, di cui Mediobanca è il principale azionista, Nagel ha sottolineato che, visto che il Leone di Trieste non presenterà una propria lista per il rinnovo del board stesso, Mediobanca presenterà una propria lista.

La presentazione di una lista di Mediobanca per il rinnovo del CDA di Generali, ha ammesso il banchiere, è uno scenario “verosimile”, soprattutto, tra le varie ragioni, al fine di “tutelare il nostro investimento”.

Puntiamo a presentare una lista, anche perchè se non siamo rappresentati in CDA non possiamo consolidare ad equity l’investimento in Generali. Avremmo preferito che avesse potuto farlo il CDA della compagnia: succede in tutto il mondo, da noi no. Ce ne rammarichiamo”.

Grande attesa a Piazza Affari per la reazione dei titoli, in un momento di grande fermento per il mercato, in balìa della stagione delle trimestrali. Protagoniste indiscusse si confermano le azioni delle banche italiane, condizionate dalle varie partite del risiko bancario che si sono aperte a Piazza Affari. Massima attenzione domani ai conti di UniCredit e Banco BPM, dopo i bilanci già presentati la scorsa settimana da Monte dei Paschi di Siena e da Intesa SanPaolo.

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