Ennesimo affondo alla Camera di Giorgia Meloni contro il Governo. La deputata avanza critiche sempre più dure a Conte e ai partiti di maggioranza. E i toni si accendono su un tema classico: i migranti
Il clima di collaborazione auspicato da Conte con le opposizioni sembra davvero lontano. Lo ha ricordato Giorgia Meloni nel suo ennesimo affondo alla Camera contro il presidente del Consiglio e tutta la maggioranza.
Ne ha avute per tutti la leader di Fratelli d’Italia, reduce dalla sfiducia contro il ministro della Giustizia Bonafede (che è stato salvato da Italia Viva) e da rapporti sempre più aspri con il Movimento 5 Stelle.
Parole dure sono state espresse contro il decreto Rilancio, tutto sbagliato e concentrato su scelte surreali. Come la sanatoria dei clandestini, così battezzata da Giorgia Meloni, che la considera una vera vergogna.
La deputata romana, con il suo intervento, lascia presagire davvero poco spazio per una riconciliazione con la maggioranza. Anzi, prepara mesi di conflitto sempre più aspro e di piazza, come promesso in Aula.
Meloni: “unico settore in rilancio è quello degli scafisti”
Il decreto Rilancio è stato bocciato in pieno dalla Meloni. La sua è stata una valutazione impietosa: 500 pagine, 269 articoli, cavilli a non finire, spartizione delle poltrone, valanga di bonus che non serviranno.
Con questa sintesi la deputata ha bollato il provvedimento come un ostacolo al Paese e un aiuto a minare la sua credibilità. La pantomima della presentazione, poi, ha contribuito a diffondere l’idea di una nazione superficiale: non è ammissibile, infatti, secondo la Meloni che venisse presentato un decreto che non esisteva, poiché non pubblicato.
“Scelte surreali” sono quelle fatte con il decreto, che assicura milioni di euro al monopattino, che diventa così “più importante dei disabili” e che garantisce addirittura 2 milioni e mezzo di euro per consulenze del ministero dello Sviluppo economico, con un gesto “ignobile”.
Ma l’affondo più duro arriva sui migranti, cavallo di battaglia di Giorgia Meloni.
“La sanatoria indiscriminata per tutti i clandestini aiuterà gli scafisti, tratta del terzo millennio, unico settore che si rilancia.”
Questa la sintesi sulla misura fortemente voluta dalla Bellanova e che ha fatto scatenare le ire della destra. Che, con la stessa Giorgia Meloni, sta ignorando la vera portata della riforma: sono molti, infatti, i paletti inseriti per la regolarizzazione e di fatto non ci sarà una sanatoria complessiva dei clandestini.
Ma la misura proprio non piace a Fratelli d’Italia e Lega, perché attirerà altri migranti e favorirà gli sbarchi (ipotesi tutte da verificare considerando i vari fattori che spingono alla migrazione).
Giorgia Meloni promette la piazza
Non ci sarà collaborazione tra Meloni e Conte: questo è emerso dalle ultime dichiarazioni in Aula. Il clima di forte ostilità tra presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia è sembrato, ancora una volta, più forte di ogni possibilità di lavoro unitario.
La deputata ha sfidato Conte, chiamandolo a prendere le distanze da quanto appena enunciato in Aula dal Movimento 5 Stelle contro la Lombardia e affermando che questo non avverrà, poiché il presidente del Consiglio è complice dei pentastellati.
Insomma, la sfida politica continua. Non a caso, Giorgia Meloni ha concluso l’intervento richiamando la piazza - una prima manifestazione ci sarà il 2 giugno - per dare voce alla “rabbia dei cittadini”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA