Incontro Meloni-Trump, di cosa parleranno? I quattro temi caldi tra dazi e armi

Alessandro Cipolla

17/04/2025

Di cosa parleranno oggi Donald Trump e Giorgia Meloni? Dai dazi alla Cina fino al GNL e alle armi, sono quattro i punti più delicati che saranno al centro dell’incontro tra i due leader.

Incontro Meloni-Trump, di cosa parleranno? I quattro temi caldi tra dazi e armi

Incontro Meloni-Trump, di cosa parleranno? Tutto pronto alla Casa Bianca per quest’atteso vertice bilaterale, con i due leader che si ritroveranno faccia a faccia nel tardo pomeriggio - ora italiana, qui tutte le info su orari e dove vedere l’evento - all’interno dello Studio Ovale.

Giorgia Meloni è arrivata a Washington nelle scorse ore e oggi, dopo un lunch al cospetto di Donald Trump, terrà l’incontro vero e proprio con il presidente americano in un clima di grande incertezza tanto che la stessa premier alla vigilia ha parlato di un “momento difficile”.

Del resto l’incontro tra Meloni e Trump arriva nel pieno della bufera dei dazi, con le tariffe del 25% volute da The Donald nei confronti dell’Unione europea che al momento sono congelate per 90 giorni, al pari delle contromisure decise da Palazzo Berlaymont verso gli Stati Uniti per un valore complessivo di 26 miliardi di euro.

Ieri è stata la volta del commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, di presentarsi a Washington per trattare con l’amministrazione americana: il risultato però è stato disastroso, con Donald Trump che avrebbe rifiutato la proposta di zero dazi reciproci su industria e auto.

I dazi però non saranno l’unico nodo da sciogliere per Giorgia Meloni, visto che con il presidente americano si parlerà anche di aumento della spesa militare, acquisto di GNL dagli Usa e dei rapporti dell’Italia con la Cina.

I quattro temi caldi dell’incontro Trump-Meloni

Volendo riassumere saranno quattro i temi principali dell’incontro tra Donald Trump e Giorgia Meloni; vediamo allora nel dettaglio quali sono e cosa spera di portare a casa la premier durante il bilaterale con il presidente americano.

Dazi

Il tema principale dell’incontro tra Trump e Meloni riguarda i dazi. La nostra presidente del Consiglio cercherà di convincere il tycoon ad adottare la proposta europea di “zero dazi per zero dazi”, eliminando così le tariffe reciproche su prodotti industriali, automobili comprese.

C’è da dire che Giorgia Meloni non ha una sorta di mandato da parte dell’Unione europea per trattare con Washington, a differenza del commissario Maroš Šefčovič che è tornato nel Vecchio Continente con un sostanziale nulla di fatto.

La premier però si è consultata alla vigilia dell’incontro con Ursula von der Leyen, con il suo compito che sarà anche quello di fare da sherpa per un possibile vertice tra la presidente della Commissione europea e Donald Trump.

Sui dazi però la possibilità di successo per Meloni appaiono essere molto limitate, ma la premier potrebbe provare a strappare qualche trattamento di favore per l’Italia forte anche del buon rapporto che ha con Trump.

Spesa militare

Per provare ad ammorbidire la posizione di Donald Trump sui dazi la premier è pronta a giocarsi la carta dell’aumento della spesa militare, con l’Italia disposta ad arrivare fino al 2% del Pil come richiesto dalla Nato.

Si tratta di un argomento che sta molto a cuore a Trump, visto che in passato ha minacciato di non difendere militarmente in caso di bisogno tutti quei Paesi che non spendono per la difesa almeno il 2% del proprio Pil.

L’Italia attualmente spende l’1,53% del Pil, non raggiungendo la soglia stabilita dalla Nato insieme ad altri sette Stati membri dell’Alleanza atlantica; arrivare al 2% ci costerebbe 8 miliardi, ma il Mef avrebbe pronto un trucchetto per spendere realmente solo 3 miliardi in più.

Il pericolo per Meloni però è che Trump possa chiederle di arrivare al 3% del Pil, una soglia al momento proibitiva per l’Italia che deve fare i conti anche con la procedura di infrazione Ue per deficit eccessivo.

GNL

Un’altra leva a disposizione di Giorgia Meloni è quella dell’acquisto del GNL americano da parte dell’Italia, con la quota del gas importato dagli Stati Uniti che potrebbe essere aumentata nonostante il caro prezzo di questo prodotto.

Attualmente l’Italia compra 28 miliardi di metri cubi all’anno di GNL americano, con la premier che potrebbe proporre un aumento di almeno di 6 miliardi di metri cubi a patto però che Washington faccia uno sconto.

Cina

Durante il primo mandato presidenziale Donald Trump ha intrapreso una guerra commerciale con la Cina, con lo scenario che si sta ripetendo anche adesso vista la battaglia in atto a colpi di dazi.

Le tariffe americane però si sono abbattute adesso su quasi tutti i Paesi del mondo, con Pechino che sta cogliendo la palla al balzo per siglare accordi commerciali con chi è stato colpito dai dazi di Trump.

Non a caso Ursula von der Leyen starebbe programmando un viaggio in Oriente per incontrare Xi Jinping, con un miglioramento delle relazioni commerciali tra Cina e Unione europea che potrebbe far infuriare il presidente americano.

Giorgia Meloni - che ha affossato il memorandum italiano della Via dell Seta - non sarebbe entusiasta dell’idea di abbracciare dal punto di vista commerciale Pechino, ma al tempo stesso non vuole guastare i rapporti con Xi Jinping.

In questo caso potrebbe essere Trump a chiedere un sostegno anti-Cina a Meloni, con la premier che dovrà dare atto di grande equilibrismo politico per non scontentare il tycoon e al tempo stesso indispettire Pechino.

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