Oggi grande attesa per le decisioni di politica monetaria della Bce e domani i dati sull’inflazione Ue.
Ieri la Fed, tutto come previsto. Tassi al rialzo di 50 punti base nella forchetta 4,25-4,5% come atteso oramai da tempo, un dato ampiamente confermato già da qualche giorno proprio grazie a una recente conferenza stampa di Powell. Nulla di nuovo sul mercato dopo questa decisione se non la conferma dei livelli tecnici che avevamo già visto nelle analisi precedenti. Per il momento il mercato ci ha offerto uno squeeze sull’azionario nella giornata di martedì e una conferma dei livelli tecnici mercoledì.
Oggi, c’è attesa per la Bce che di fatto si attende possa alzare anch’essa i tassi di 50 punti base e domani sarà il turno dell’inflazione europea, il vero dato market mover della settimana. Per il momento il mercato attende l’uscita di tutti i dati, soprattutto quelli che potrebbero vedere un risultato più aleatorio rispetto a un rialzo dei tassi già in parte scontato dai mercati, di conseguenza è proprio il dato sull’inflazione europea quello che potrebbe muovere di fatto il mercato.
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La settimana delle banche centrali
Alle 14:15 uscirà il comunicato ufficiale sui tassi di interesse Bce mentre alle 14:45 ci sarà la conferenza stampa ufficiale di Christine Lagarde, quindi i riflettori sono puntati più sulla conferenza stampa che sull’uscita del dato, un dato che sembra oramai anch’esso scontato così come il rialzo dei tassi della Fed. Per il momento vediamo comunque una situazione più stabile per gli Usa che vedono delle buone proiezioni al ribasso per quanto riguarda l’inflazione, frutto di una mossa anticipata sui tassi rispetto alle altre banche centrali. La Fed sta avanti rispetto a BoE e Bce che si trovano ancora a confermare l’influenza del loro rialzo dei tassi sui livelli di inflazione.
Nel frattempo la BoE vede un dato sull’inflazione in discesa dall’11,1% dello scorso mese contro l’attuale 10,7%, un ribasso che fa ben sperare nella corsa verso una forte discesa dell’inflazione. In linea con questo dato dovrebbe muoversi l’Europa che oggi potrà vedere un rialzo dei tassi dello 0,5% e domani un’inflazione che probabilmente potrebbe scendere così come è stato lo scorso mese. Il dato previsto per domani è del 10%, si prevede quindi un ribasso anche in Europa visto che il dato precedente era del 10,6%. In sostanza stiamo iniziando a vedere dei ribassi dell’inflazione su scala globale, in linea con le politiche monetarie delle banche centrali che a breve potrebbero dare il via a un nuovo market mover, ossia il tasso di disoccupazione.
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La situazione attuale sul Forex
EurUsd e GbpUsd rimangono letteralmente impantanati sui livelli massimi che abbiamo visto per tutta la settimana, EurUsd a ridosso di 1,06 mentre GbpUsd tra 1,23 e 1,24. Queste aree sono pericolose per il lungo periodo in quanto rappresentano, come detto oramai da diverso tempo, delle aree in cui il mercato potrebbe ritracciare pesantemente e quella di oggi, così come il dato in uscita domani, potrebbe essere un’occasione allettante per vedere dei ribassi consistenti. Sull’ RSI, l’oscillatore che ci indica se il mercato è ipercomprato o ipervenduto, possiamo notare come EurUsd sia entrato in una zona di ipercomprato e che potrebbe tentare di ritornare su livelli più bassi senza stravolgere questo trend di ripresa nel lungo periodo. Sul grafico in allegato l’RSI è indicato nella parte bassa con una linea scura all’interno di un canale che va da 30 a 70 e dove 70 indica la zona di ipercomprato. Come detto in precedenti analisi, quelli che abbiamo visto qualche settimana fa, potrebbero essere i minimi assoluti di dollaro.
Cosa attendersi dalla giornata di oggi
La giornata di oggi ha una probabilità molto alta di vedere un movimento direzionale anche se la giornata di domani potrebbe portare a nuovi ulteriori scossoni in termini di volatilità. Da seguire attentamente la conferenza stampa della Lagarde e ciò che dirà sarà assolutamente importante.
Fare molta attenzione quindi dalle 14:45 in poi visto che alle 15:30 ci sarà anche l’apertura del cash americano e la volatilità potrebbe ulteriormente esasperarsi. Inoltre ricordiamo che anche la giornata di domani con l’uscita del dato sull’inflazione europea potrebbe dare ulteriori spunti sulla possibilità di vedere movimenti importanti ed eventualmente direzionali.
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