I mercati azionari sembrano voler reagire dai minimi, eppure mancano ancora delle conferme per un rialzo duraturo.
Il mercato azionario sembra di recente spinto da una forza rialzista abbastanza importante, un rialzo che ha portato le quotazioni su livelli che non vedevamo da settimane sia sui mercati europei che americani. In questo contesto però dobbiamo prendere in considerazione quanto succede a livello tecnico, soprattutto sui time frame di più ampio respiro come il time frame settimanale che ci comunica molto a livello di dinamiche di lungo periodo.
Quella attuale potrebbe essere una settimana particolare in quanto su alcuni indici azionari come il Dax, ci troviamo ad affrontare dei livelli interessanti per una pausa di questo trend rialzista così come l’americano Nasdaq che presenta una dinamica rialzista più forte ma che nel breve periodo potrebbe tradirsi con delle situazioni tecniche alquanto interessanti a livello statistico. Vediamo insieme Nasdaq e Dax cosa potrebbero riservarci nel corso delle prossime ore e dei prossimi giorni
Nasdaq e Dax, due dinamiche diverse
Due indici azionari importanti, correlati tra loro ma che allo stesso tempo presentano due dinamiche di inversione sicuramente differenti. Già il fatto che questi due mercati abbiano due dinamiche diverse in questa fase è indice del fatto che probabilmente i mercati stanno ultimando un’inversione che potrebbe durare da qui fino a inizio 2023, momento in cui il mercato potrebbe iniziare a far “combattere” compratori e venditori. Consideriamo sempre il fatto che ci troviamo in uno scenario altamente inflattivo con tassi di interesse in aumento.
Da una parte il mercato ha già compiuto una discesa importante ma, vedendo come si sta muovendo la liquidità sui mercati, potremmo tranquillamente affermare che la discesa potrebbe non essere finita come possiamo pensare. Come detto in analisi precedenti, l’attuale ripresa dei corsi verso l’alto potrebbe essere funzionale a un ulteriore ribasso nel corso del prossimo anno. Ricordiamo che la liquidità ha un impatto molto forte sui mercati finanziari, pertanto un aumento del costo del denaro ha un’influenza determinante nel lungo periodo.
Considerando anche l’incognita inflazione, che sì è vista al ribasso, non sappiamo quanto effettivamente possa scendere nel corso dei prossimi mesi e questa situazione pone sicuramente dei dubbi alla maggior parte degli operatori. L’unica cosa da fare è quindi appellarsi all’analisi tecnica pur sapendo che a livello macroeconomico abbiamo una dinamica di lungo periodo tendenzialmente ribassista dove eventuali riprese al rialzo dei corsi non sono nient’altro che dei rimbalzi del trend ribassista in atto.
Il Nasdaq nel breve periodo
L’indice americano si trova in una situazione molto interessante. Dopo aver confermato un rialzo durante la scorsa settimana, confermando i minimi del 13 ottobre come fondamentali per una ripresa, si trova ora ad affrontare i livelli tra 11400 e 11550, livelli che potrebbero fare da resistenza nel brevissimo periodo.
Osservando un grafico a 7 ore, ogni candela sono 7 ore di negoziazione, possiamo notare un’anomalia statistica circa la dinamica attuale, ossia ben 7 candele consecutive al rialzo, sicuramente una dinamica che dovrà rientrare nel breve verso livelli più bassi. Quindi il Nasdaq sta scambiando molto su una resistenza dopo una forte ripresa, un buon presagio per una discesa. Ritornare verso gli 11100 sarebbe normale e non comprometterebbe la dinamica di rialzo iniziata due settimane fa e confermata la scorsa settimana.
La situazione sul Dax
Su timeframe settimanale il Dax presenta una dinamica sicuramente più forte dai minimi ma che sui massimi presenta tutte le sue fragilità. A livello statistico, è difficile vedere oltre le 4 candele settimanali consecutive al rialzo e in questo momento stiamo proprio formando una quarta candela al rialzo dai minimi. Nella mattinata il mercato ha sentito i massimi in area 12900, livelli molto interessanti per un movimento ribassista che potrebbe partire insieme a un ipotetico movimento del Nasdaq di cui abbiamo parlato prima. Quindi potremmo aspettarci dei ribassi anche sul Dax che vedrebbe come target di prezzo le aree di 12500-12600. Ovviamente, una dinamica ribassista di breve periodo come quella pronosticata, non andrebbe a incidere in modo determinante sulla ripresa su base settimanale dell’indice tedesco.
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