I mercati sono guidati anche oggi dalle incertezze provenienti dai 4 Paesi o aree del mondo cruciali: perché Cina, Giappone, Usa, Eurozona lanciano segnali contrastanti e di volatilità?
Mercati oggi alle prese con almeno 4 notizie cruciali per gli investitori, che rappresentano altrettante incertezze sulla direzione delle Borse mondiali nelle prossime settimane e mesi.
Le azioni in Asia chiudono la sessione in lieve rialzo, sostenute da un tardivo rimbalzo in Cina. Il Giappone è andato in controtendenza, con le scommesse su un rialzo dei tassi di interesse che hanno spinto al ribasso sia i titoli di stato che le azioni locali.
I benchmark in Cina e Hong Kong hanno registrato un rally per il secondo giorno nella speranza di un pacchetto di sostegno per il mercato del dragone in forte flessione da inizio anno. I contratti per le azioni europee e i futures azionari statunitensi sono saliti dopo che l’indice S&P 500 ha chiuso la sessione notturna a Wall Street a un livello record, sostenuto dai rapporti positivi sugli utili di grandi aziende.
In questo contesto, i mercati sono comunque immersi in un clima incerto, nel quale le grandi potenze mondiali, dagli Usa alla Cina fino al Giappone e all’Europa affrontano sfide complesse. Per questo, gli investitori devono valutare almeno 4 fattori di volatilità provenienti da queste aree mondiali strategiche.
1. Giappone
In attesa della svolta della banca centrale giapponese, la nazione è diventata protagonista dei mercati. Anche oggi i riflettori sono stati puntati sugli scambi del Giappone.
Nel dettaglio, il rendimento dei titoli sovrani a 10 anni del Giappone è aumentato brevemente di oltre 10 punti base dopo che il governatore Kazuo Ueda ha dichiarato martedì di essere sempre più certo di raggiungere le proiezioni di prezzo della banca centrale. Gli operatori hanno giudicato i commenti come aggressivi, stimolando un calo dell’indice Nikkei 225 e rafforzando lo yen rispetto al dollaro.
“Abbiamo notato una certa forza dello yen giapponese su tutta la linea, e questo sta spingendo il potente Nikkei ulteriormente verso il basso rispetto ai suoi massimi”, ha affermato Matt Simpson, uno stratega di mercato senior del City Index.
La BoJ ha mantenuto le sue impostazioni monetarie ultra-espansive ieri, ma ha segnalato la sua crescente convinzione che le condizioni per eliminare gradualmente il suo enorme stimolo si stessero realizzando, suggerendo che la fine dei tassi di interesse negativi si stava avvicinando.
“Siamo da tempo convinti che aprile sia il primo mese in cui la BoJ prenderà in considerazione l’aumento dei tassi di interesse e la fine del controllo della curva dei rendimenti”, ha detto in una nota l’analista della Commonwealth Bank of Australia Kristina Clifton.
2. Cina
In Asia i mercati azionari cinesi sono osservati con attenzione, e scetticismo, dopo un inizio anno infelice.
Martedì un rapporto di Bloomberg secondo cui le autorità cinesi stavano preparando un pacchetto di misure del valore di 278 miliardi di dollari per stabilizzare il mercato azionario in crisi ha offerto qualche speranza che i mercati possano stabilizzarsi, anche se gli investitori restano dubbiosi su una massiccia mossa dei politici cinesi.
Le azioni cinesi hanno chiuso la sessione di oggi in rialzo, dopo scambi volatili. L’indice Hang Seng di Hong Kong è aumentato dell’1,6%, ma è sceso dell’8% a gennaio.
Le azioni di Hong Kong sono state sostenute da Alibaba Group, che ha guadagnato il 6%. Il balzo si è verificato dopo che un rapporto ha affermato che il co-fondatore Jack Ma e il presidente Joe Tsai hanno acquistato azioni per milioni di dollari nel colosso cinese dell’e-commerce nel quarto trimestre.
3. Usa
Nell’anno delle elezioni presidenziali Usa, l’allerta è massima su cosa potrà accadere alla maggiore potenza mondiale. Il ritorno sulla scena di Trump sta già causando reazioni preoccupate sui fronti politico, diplomatico, finanziario a livello globale.
Intanto, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha vinto le primarie del New Hampshire, che ha così inflitto un duro colpo alla sua unica rivale, Nikki Haley e consolidato il suo status di probabile candidato del partito repubblicano.
La sua vittoria nel New Hampshire arriva dopo quella decisiva in Iowa e rappresenta una battuta d’arresto per Haley, in vista delle primarie del 24 febbraio nel suo stato natale, la Carolina del Sud. Secondo la media dei sondaggi di RealClearPolitics, attualmente Trump è in vantaggio su Haley di circa 30 punti.
4. Europa
L’attenzione degli investitori si concentra oggi anche sull’Europa, ancora in bilico tra stagnazione, recessione e lieve ripresa nel 2024.
I dati dell’indice dei responsabili degli acquisti manifatturieri (PMI) in uscita in mattinata, considerati un buon indicatore della salute economica, offriranno indicazioni su Germania, Francia e Gran Bretagna ed Eurozona.
Intanto, la Bce domani si riunisce per il suo primo meeting del 2024. Nessuna novità è attesa sui tassi, che probabilmente resteranno fermi ancora al 4,5%. Ma Lagarde potrebbe dare spunti agli investitori sul primo taglio dei tassi molto atteso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA