Mercati, la prossima settimana può cambiare tutto per 4 motivi

Violetta Silvestri

30/03/2024

Svolta in vista per i mercati con l’inizio del 2° trimestre? Tutto può cambiare la prossima settimana, con 4 temi caldi da monitorare che potrebbero indebolire l’euforia azionaria di adesso.

Mercati, la prossima settimana può cambiare tutto per 4 motivi

I mercati si apprestano a inaugurare un nuovo trimestre dopo che i primi 3 mesi del 2024 hanno incoronato le azioni Usa, con il tech e Nvidia sotto i riflettori, vincitrici assolute degli scambi mondiali.

Il trimestre stellare per le azioni si è affiancato alle scommesse degli investitori su una Fed in grado di ottenere un atterraggio morbido. Cresciuto del 10% nei primi tre mesi, l’indice di riferimento S&P 500 ha battuto il suo record 22 volte quest’anno, incrementando il valore delle azioni statunitensi di 4mila miliardi di dollari.

Il biglietto verde forte rappresenta una preoccupazione per le principali banche centrali asiatiche, mentre aumentano gli interrogativi sullo stato della crescita negli Stati Uniti, in Cina e nella zona euro, i tre maggiori blocchi economici del mondo.

In sintesi, la prossima settimana potrebbe cambiare tutto nei mercati e l’euforia lasciare il posto a maggiore incertezza. I motivi di rischio sono 4, come spiegato in una analisi Reuters.

1. Lavoro Usa

Il rapporto sull’occupazione statunitense del 5 aprile metterà alla prova la fiducia degli investitori sulla capacità dell’economia di evitare una recessione.

Secondo gli economisti intervistati da Reuters, a marzo si prevede un aumento di 200.000 unità nel settore non agricolo. Si tratterebbe di un passo indietro rispetto ai 275.000 posti di lavoro aggiunti a febbraio.

Le speranze per un “atterraggio morbido” per l’economia americana sono sembrate crescere dopo che la Fed, nella riunione di marzo, ha sostenuto la sua previsione di tre tagli dei tassi quest’anno, alzando al contempo la stima di crescita economica. Tuttavia, resta la preoccupazione per un’economia potenzialmente troppo “calda”, con i dati sui prezzi al consumo all’inizio dell’anno che sono risultati più alti del previsto.

2. Inflazione in Europa e Bce

I mercati sono certi che la Bce probabilmente taglierà i tassi di un quarto di punto a giugno. Tuttavia vi è qualche dubbio sulla capacità delle grandi banche centrali di allentare la politica monetaria secondo quanto previsto.

Quindi, mentre la banca centrale si è più o meno impegnata in anticipo a un taglio a giugno, i dati flash sull’inflazione di marzo di mercoledì prossimo potrebbero essere significativi per le prospettive dei tassi.

L’indice dei prezzi al consumo spagnolo ha segnato un rialzo del 3,2% a marzo rispetto all’anno precedente, in linea con le previsioni degli economisti, ma in aumento rispetto al 2,8% di febbraio, secondo i dati preliminari di questa settimana.

L’inflazione deve scendere ulteriormente per consentire alla Bce di tagliare i tassi in estate e questo significa che i prossimi tre dati sull’inflazione saranno fondamentali per i mercati (e per l’Eurotower).

Se l’inflazione dovesse sorprendere in rialzo, le scommesse su un taglio dei tassi verranno ulteriormente allontanate.

3. In attesa della ripresa in Cina

Una forte ripresa dell’economia cinese è attesa da tempo e gli investitori non ripongono molte speranze nell’ultima serie di dati del Purchasing Managers’ Index (PMI) in arrivo.

Le aspettative sono che il PMI manifatturiero di Caixin mostri una leggera espansione, probabilmente continuando la sua divergenza con la lettura ufficiale e offrendo nel complesso prospettive contrastanti per la seconda economia mondiale.

Sebbene i profitti industriali più positivi abbiano offerto un po’ di sollievo, la crisi immobiliare e vari fattori sfavorevoli a livello nazionale stanno mantenendo il denaro straniero ancora lontano da investimenti.

Intanto, nel tentativo di ripristinare la fiducia delle imprese, il presidente Xi Jinping ha incontrato i leader aziendali americani a Pechino. Gli investitori però vogliono che la Cina mantenga vivo il suo impegno al rilancio economico. Le richieste di ulteriori stimoli monetari e fiscali sono ancora accolte con molta reticenza, e questo sta danneggiando le azioni e lo yuan.

4. Yen e yuan sotto osservazione

Le autorità monetarie di Giappone e Cina sono in massima allerta visto che le loro valute sono in continuo indebolimento anche a causa della forza del dollaro.

Con lo yen che vacilla verso il livello di 152 per dollaro e lo yuan che fatica a superare il livello più forte di 7,2 per dollaro, i funzionari hanno intensificato gli sforzi per arginare qualsiasi ulteriore deprezzamento.

In Giappone ciò si è tradotto in avvertimenti verbali, mentre in Cina sono state le banche statali ad acquistare yuan e a vendere dollari.

Considerato il crollo delle due grandi valute asiatiche, c’è una crescente scuola di pensiero secondo cui Pechino avrebbe potuto diventare più tollerante nei confronti di uno yuan debole per mantenere il suo vantaggio competitivo rispetto allo yen.

È difficile dirlo con certezza, e ciò che accadrà è ancora un mistero. Le risposte si trovano a Tokyo e Pechino.

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