I mercati oggi tornano a scambiare in forte ribasso, impauriti dalla ripresa dei rendimenti obbligazionari. Per l’Asia, con il Giappone in testa, è tonfo: che succede nelle Borse?
Mercati agitati oggi e all’insegna di importanti perdite: le azioni asiatiche sono crollate, dopo il tonfo che ha travolto nella notte anche Wall Street.
Che succede in questo fine settimana? Ieri, giovedì 25 gennaio, le parole di Powell della Fed avevano spinto l’azionario globale verso nuovi e ottimistici rally. Oggi, invece, torna l’ombra dei rendimenti obbligazionari a incupire gli asset di rischio.
I mercati, quindi, stanno evidenziando importanti ribassi.
Mercati oggi: l’Asia in rosso ai minimi livelli
Le azioni dell’Asia-Pacifico sono scese bruscamente negli scambi di venerdì a seguito di un calo notturno a Wall Street, mentre un rapido aumento dei rendimenti obbligazionari ha scosso il sentimento degli investitori.
In Giappone, il Nikkei 225 ha guidato le perdite, scendendo del 3,99% e chiudendo a 28.966,01, mentre l’indice Topix è scivolato del 3,21%. Il Kospi della Corea del Sud è diminuito del 3,06%.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è calato del 2,89% negli scambi pomeridiani. Anche le azioni della Cina continentale sono andate in rosso: il composito di Shanghai è sceso dell’1,62% mentre la componente di Shenzhen dell’1,662%.
L’indice più ampio di MSCI di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è scivolato di oltre il 3% al minimo di un mese, la sua più ripida perdita percentuale di un giorno da maggio 2020.
Per la settimana l’indice è sceso di oltre il 5%, il peggior risultato settimanale da marzo dello scorso anno, quando la pandemia aveva acceso i timori di una recessione globale.
Tonfo a Wall Street, colpo di coda delle obbligazioni
Il disastro dei mercati di oggi, segue innanzitutto il crollo notturno a Wall Street.
I futures sull’S& P 500 sono scivolati dopo che il benchmark ha chiuso in ribasso del 2,5% con perdite sulle azioni tecnologiche. Il Nasdaq 100 è crollato del 3,6%, il massimo da ottobre. I big tech hanno mostrato tutti grandi sofferenze: Apple, Tesla, Amazon.com, NVIDIA Corp e Microsoft.
In più, c’è stato un vero colpo di coda delle obbligazioni. La carneficina di venerdì è stata innescata da un colpo di frusta nelle obbligazioni.
L’entità della svendita ha spinto la banca centrale australiana a lanciare un’operazione di acquisto di obbligazioni a sorpresa.
I rendimenti del Tesoro a 10 anni sono tornati all’1,538% da un massimo di un anno dell’1,614%, ma sono comunque aumentati di un sorprendente 40 punti base per il mese nella mossa più grande dal 2016.
Shane Oliver, capo della strategia di investimento di AMP ha ricordato:
“Più a lungo continua la corsa delle obbligazioni, maggiore è il rischio di una correzione più grave nei mercati azionari se gli aggiornamenti degli utili faticano a tenere il passo con l’aumento dei rendimenti obbligazionari”
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