C’è attesa per le decisioni della Fed e i mercati aspettano che si concretizzi il primo passo del tapering sugli acquisti di debito statunitense. L’Asia scambia in perdita, con la Cina in focus.
Mercati oggi: la maggior parte delle azioni asiatiche scambia al ribasso, mentre i trader stanno valutando gli ultimi freni in Cina a causa dei contagi e le prossime decisioni della Fed tra le preoccupazioni per l’inflazione elevata.
Il dragone scivola tra nuovi timori sul ritorno dei contagi e pressioni su crescita e crisi energetica, mentre Wall Street ha raggiunto massimi record aiutata dai guadagni delle azioni energetiche e di Tesla.
Gli investitori attendono nervosi il verdetto della Federal Reserve, soprattutto sul fronte tassi e inflazione.
In questo contesto, vediamo cosa succede oggi nei mercati.
Mercati: Asia nervosa, Cina in rosso
Alle ore 8.08 circa, il Nikkei perde lo 0,43% e gli indici cinese Shenzhen e Shanghai scambiano sotto la parità, scivolando rispettivamente dello 0,83% e dell’1,17%.
A guidare il tonfo in Cina ci sono i titoli legali al consumo, anche se Pechino ha dettato una strategia per sostenere il settore dei servizi, con la promessa di aiuti finanziari alle imprese che lavorano in ristorazione, alloggio e assistenza. Anche il comparto energia è debole, così come sono in perdita i gruppi dell’acciaio dopo che gli USA hanno annullato le tariffe sul metallo acquistato in Europa.
Da evidenziare, i futures sul minerale di ferro hanno esteso le perdite al di sotto dei 100 dollari a tonnellata a causa delle aspettative di una minore produzione di acciaio cinese.
Tutti i riflettori accesi sulla Fed
La settimana che si apre oggi vede la Fed protagonista. Domani, 3 novembre, la banca centrale USA si pronuncerà su acquisto debito e, probabilmente, prospettive sui tassi in relazione all’inflazione.
I trader sono in trepidante attesa di capire le intenzioni di Powell. La Fed dovrebbe approvare i piani per ridimensionare il suo programma di acquisto di obbligazioni da 120 miliardi di dollari mensili, mentre gli investitori si concentreranno anche sui commenti sui tassi di interesse e su quanto sia sostenuta la recente impennata dell’inflazione.
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è in calo, con acquisti sul T bond. La revisione della politica monetaria arriva tra le pressioni sui prezzi alimentate da una stretta sull’offerta statunitense più ampia dalla crisi petrolifera del 1973.
Intanto, la banca centrale australiana ha revocato l’obiettivo di rendimento dello 0,1% sui titoli di stato di aprile 2024. Il costo del denaro è rimasto al minimo storico, 0,1%, e la politica di acquisto di titoli di stato è ancora al ritmo di 4 miliardi di dollari locali a settimana almeno fino a metà febbraio 2022.
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