Sulla messa di Pasqua Meloni e Salvini in disaccordo

Violetta Silvestri

7 Aprile 2020 - 15:26

Con la Santa Pasqua cristiana in arrivo, c’è un gran parlare tra i politici su come seguire la messa ai tempi del coronavirus. Aprire le chiese? Pregare da remoto? Sul tema Salvini e Meloni non concordano.

Sulla messa di Pasqua Meloni e Salvini in disaccordo

Con l’arrivo della Santa Pasqua tutti i politici si riscoprono ferventi cristiani, bisognosi di vivere la messa nel giorno della resurrezione. Anche adesso, nel pieno dell’emergenza coronavirus, quando gli stessi luoghi di culto sono chiusi per evitare pericolosi contagi.

Così, dopo la provocatoria proposta di Matteo Salvini di aprire le chiese domenica 12 aprile, per consentire ai fedeli - nel rispetto delle norme di sicurezza - di partecipare alla celebrazione dal vivo, anche Giorgia Meloni ha detto la sua opinione al riguardo.

La posizione della leader di Fratelli d’Italia, però, si distanzia e di molto dalla richiesta di Salvini. Per Giorgia Meloni, infatti, in questo momento è più importante rispettare le norme di sicurezza sanitaria. Anche a discapito del bisogno religioso di prendere parte ai riti della Pasqua.

Non mancano, comunque, le iniziative della deputata per sostenere la diffusione della celebrazione di domenica 12 aprile. Da sottolineare che la sua proposta resta lontana anche dall’idea - che suona come una minaccia - di Forza Nuova. Il partito di estrema destra ha annunciato addirittura una processione fino a San Pietro, in nome di Dio e della libertà.

Giorgia Meloni: la messa di Pasqua da remoto. No all’idea di Salvini

Dopo il no secco da parte di molti preti e vescovi all’idea di aprire le chiese il giorno di Pasqua, Matteo Salvini ha incassato anche il disaccordo di Giorgia Meloni.

Sul tema, la deputata romana ha una sua visione:

Chiese aperte a Pasqua? Abbiamo depositato emendamenti sul tema. Abbiamo chiesto la possibilità di poter implementare le messe da remoto. Non penso si possa fare molto di più. Salvini? Non ho capito esattamente di cosa parlasse. Da una parte abbiamo bisogno di riaprire il prima possibile, dall’altra non possiamo vanificare quanto fatto fino ad ora.”

In modo sbrigativo Giorgia Meloni ha allontanato l’ipotesi del leader della Lega di permettere ai fedeli di recarsi fisicamente in chiesa, affermando di non aver ben capito se si riferisse alle messe o ai luoghi di culto.

La leader di Fratelli d’Italia ha sottolineato che il suo partito ha proposto emendamenti al riguardo, stabilendo che si potrebbe consentire: “l’ingresso nei luoghi destinati al culto con modalità idonee ad evitare assembramenti di persone, con obbligo a carico del titolare del luogo di culto di predisporre le condizioni per garantire il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale predeterminata e adeguata a prevenire o ridurre il rischio di contagio”.

Una richiesta piuttosto generica e che, per ora, non si riferisce alla messa di Pasqua. Di nuovo, le esternazioni di Salvini appaiono più estremizzate e da eterna campagna elettorale rispetto a quelle di Giorgia Meloni. Che, sul tema della celebrazione pasquale, ha assunto un tono più istituzionale.

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