Bing, il motore di ricerca di Microsoft, integrerà presto ChatGPT nella sua versione più nuova e potente, GPT-4, con l’obiettivo di interrompere l’egemonia di Google.
Microsoft è pronta a fare concorrenza a Google nell’ambito dei motori di ricerca. Nelle prossime settimane, l’azienda di Redmond integrerà ChatGPT al suo strumento di ricerca, Bing, per renderlo più attraente e performante, secondo quanto riportato dalla testata americana Semafor.
Ma non finisce qui: la versione di ChatGPT utilizzata insieme a Bing sarà GPT-4, una versione molto più veloce e performante della precedente nel fornire le risposte.
Le differenze però non finiscono qui, secondo le informazioni disponibili, GPT-4 sarebbe in grado di fornire risposte molto più dettagliate e «umane» dell’attuale versione.
Considerando la possibilità di inserire dei feedback per ogni risposta in ChatGPT, è possibile che con il passare del tempo il grado di precisione degli output del chatbot migliori, rendendo così il servizio più ancora più preciso.
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Microsoft e OpenAI: la collaborazione porta novità
OpenAI, l’azienda che controlla ChatGPT, sta inoltre per lanciare l’app del chatbot, il che consentirà all’intelligenza artificiale di imparare ancora più rapidamente dai prompt inseriti e quindi di fornire risposte più precise. Non soltanto, probabilmente, dando la possibilità di scaricare e usare l’app, l’azienda si assicurerà anche un aumento degli utenti.
Insieme all’app, OpenAI ha dichiarato ha in programma di testare nuove feature per Dall-E, il suo software che genera immagini, per consentirgli di realizzare anche i video sfruttando l’intelligenza artificiale.
Questi annunci arrivano in seguito all’estensione della partnership tra Microsoft e OpenAI, ufficializzata il 23 gennaio.
In quel contesto, le aziende hanno comunicato la loro volontà di lavorare su progetti inerenti ai supercomputer, così da accelerare la ricerca nell’ambito dell’intelligenza artificiale di OpenAI; la volontà di migliorare l’esperienza degli utenti nell’uso dei prodotti Microsoft sfruttando l’AI; e infine che OpenAI, utilizzerà Azure, in maniera esclusiva per la sua ricerca, per i suoi prodotti e per le sue API.
ChatGPT non preoccupa Google
Nonostante la sempre maggiore collaborazione tra OpenAI e Microsoft, Google sembra non mostrare preoccupazione. A dicembre, l’azienda ha affermato alla CNBC di non volersi lanciare troppo rapidamente nel mondo dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale, poiché questo rappresenterebbe più un rischio che un’opportunità.
In particolare, Jeff Dean, responsabile del dipartimento di intelligenza artificiale di Google, ha affermato che l’azienda deve muoversi in maniera molto più cauta rispetto a una piccola startup (riferendosi a OpenAI), poiché Big G andrebbe incontro a grandi rischi in termini di reputazione che potrebbero danneggiarla.
Sundar Pichai, Ceo di Google, ha comunque sottolineato che l’azienda sta lavorando su molti progetti di intelligenza artificiale, che nel 2023 potrebbero vedere la luce. È necessario, tuttavia, agire con calma e responsabilità, ha affermato.
È improbabile, se non impossibile, che Google resti a guardare mentre Microsoft e ChatGPT sovvertono l’ordine attuale nel mondo dei motori di ricerca. È tuttavia necessario ricordare che Google - come affermato dall’azienda - ha molto da perdere.
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