Come si spiega il balzo della ricchezza personale dei miliardari Usa dopo la vittoria di Trump? L’analisi di Marcotti su Money.it riflette sul fenomeno e sull’andamento di Borsa statunitense.
Un dato ha impressionato gli osservatori finanziari subito dopo la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali Usa: i miliardari statunitensi hanno visto impennare le loro ricchezze, con Musk in testa nella classifica dei super-ricchi che più hanno guadagnato con l’arrivo del tycoon alla Casa Bianca.
Considerando il ruolo di spicco giocato dal Ceo di Tesla nella campagna a favore del repubblicano, il suo balzo nel valore del patrimonio personale non sorprende. Tuttavia, non è stato il solo a registrare picchi di ricchezza: Bezos, Larry Page, Bill Gates si sono fatti notare, con le loro rispettive aziende, nella scalata post-elettorale.
Come spiegare questo fenomeno? C’è davvero un effetto Trump, con un impatto così immediato delle sue promesse favorevoli alle grandi aziende e ai tagli fiscali per esse? La risposta dell’esperto finanziario Giancarlo Marcotti nel suo intervento su Money.it è più complessa.
Quello che veramente si deve osservare e, in un certo senso temere, è quanto sta accadendo in generale nella Borsa Usa. Secondo Marcotti, infatti:
la Borsa ha cominciato a salire il giorno delle elezioni...abbiamo visto crescere soprattutto il Nasdaq, anzi il primo giorno soprattutto il Dow Jones, ma anche il Nasdaq ha guadagnato più del 2%. Chi è salito in Borsa? In particolare le banche, ma anche tutti questi titoli come Amazon, Google, Microsoft eccetera, quindi tutti questi miliardari, che sono miliardari perché hanno fondato o comunque hanno un certo numero di azioni di queste aziende che, insomma, negli ultimi anni hanno avuto guadagni stratosferici...
Il fenomeno del boom dei miliardari legati ad alcune grandi aziende quotate ha radici più profonde delle elezioni secondo Marcotti. Per esempio, NVIDIA viene valutata oggi dalla borsa 3,6 trilioni di dollari, “è pazzesco”, ha commentato l’esperto.
L’analista finanziario ha evidenziato che tutti i super-ricchi hanno avuto un enorme boom dalla vittoria di Trump, hanno guadagnato miliardi ancora...“questo perché è salita la Borsa, per me in maniera sconsiderata, ma non perché è stato Trump...a me sembra che veramente le votazioni negli Stati Uniti hanno avuto un effetto sulla Borsa a livelli che non solo non sono normali, ma sono decisamente oramai da bolla speculativa, poi se non scoppia meglio per chi ha i titoli in mano.”
Marcotti ha quindi lanciato un avvertimento sull’andamento azionario Usa, a prescindere dalla vittoria di Trump. Con la probabilità, però, che le politiche del tycoon possano favorire una valutazione di alcune aziende esagerata.
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