Continua a preoccupare la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia in attesa del resoconto degli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
Cresce l’attesa per il resoconto della visita dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sullo stato della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il team di ispettori, guidato dal direttore generale dell’Agenzia Onu, Rafael Mariano Grossi, è arrivato a destinazione soltanto nel primo pomeriggio. Un ritardo di circa tre ore sulla tabella di marcia ha infatti rallentato la missione degli esperti, che hanno superato il posto di blocco nel territorio controllato dalle truppe russe della regione di Zaporizhzhia intorno alle 13.
A complicare ulteriormente il viaggio degli uomini dell’Aiea ci sono stati gli intensi bombardamenti che, dall’alba, hanno interessato l’area limitrofa all’impianto. In ogni caso, secondo le autorità filorusse il team di ispettori prevede di rimanere presso la centrale nucleare fino al 3 settembre. L’obiettivo di questa missione è duplice: monitorare la situazione che sta vivendo la struttura e, al tempo stesso, evitare un incidente nucleare.
Già, perché la centrale, occupata dalle forze del Cremlino dallo scorso 4 marzo, e non distante dalla cittadina di Energodar, è rimasta più volte vittima del fuoco incrociato tra russi e ucraini. L’ultimo episodio è di poche ore fa. Per gli ucraini i russi hanno attaccato la cittadina che ospita la centrale con colpi di artiglieria. Il Ministero della Difesa russo ha invece spiegato che, a partire dalle 8, gli ucraini hanno iniziato a bombardare il punto di incontro della missione dell’Aiea nell’area dell’insediamento di Vasilyevka e della centrale nucleare. Versioni contraddittorie che si incrociano su un punto: in seguito a un attacco di artiglieria il reattore numero 5 della centrale è stato disattivato dal sistema di protezione. Impossibile, al momento, capire chi ha lanciato l’attacco.
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