Modello 730/2024 in scadenza, a cosa prestare attenzione

Patrizia Del Pidio

17 Settembre 2024 - 17:37

Ancora pochi giorni per presentare la dichiarazione dei redditi con modello 730, vediamo a cosa fare attenzione prima di procedere all’invio.

Modello 730/2024 in scadenza, a cosa prestare attenzione

La scadenza del 730/2024 è ormai prossima, meno di due setimana di tempo, infatti, restano per poter trasmettere il proprio modello dichiarativo all’Agenzia delle Entrate . Il termine ultimo per l’invio, nel 2024, è fissato al 30 settembre.

Nella guida di seguito, una panoramica delle cose di cui tenere conto nella compilazione della propria dichiarazione dei redditi ricordando che non cambiano le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per la compilazione del modello.

Scadenza per modello 730/2024

La scadenza per l’invio del 730 è dietro l’angolo: entro il 30 settembre va trasmessa la propria dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate.

Stessa scadenza, naturalmente, anche per chi ha scelto la dichiarazione precompilata o semplificata, rispetto a quella ordinaria.

Modello 730/2024: istruzioni per la compilazione

Nelle istruzioni, l’Agenzia delle Entrate evidenzia gli aspetti che rendono conveniente l’utilizzo del modello 730/2024 per il contribuente:

  • la semplicità nella compilazione, che permette di non dover eseguire i calcoli;
  • il rimborso direttamente in busta paga o nella rata della pensione a partire dal mese di luglio;
  • le somme trattenute in busta paga nel caso in cui debbano essere versate

Modello 730/2024, quali novità nella dichiarazione dei redditi di dipendenti e pensionati?

Il 2023 è stato un anno ricco di novità e di incentivi, che si riverseranno nella dichiarazione dei redditi 2024.

Una delle novità riguarda le detrazioni figli a carico dopo l’introduzione, a partire dal 1° marzo 2022, dell’assegno unico per i figli. Anche se vanno inseriti nel quadro familiari a carico tutti i figli, anche quelli che percepiscono l’assegno unico, va specificato se nel corso del 2023 un figlio ha compiuto i 21 anni e ha terminato, quindi, di fruire dell’assegno unico (avendo nuovamente diritto alle detrazioni per figli a carico).

Le detrazioni restano invariate per i figli con età superiore ai 21 anni compiuti: per loro i genitori avranno ancora diritto alle detrazioni fiscali in busta paga se la prole è fiscalmente a carico.

Ricordiamo che un figlio risulta fiscalmente a carico se ha un’età:

  • non superiore a 24 anni e fino a 4.000 euro di reddito
  • superiore ai 24 anni e reddito fino a 2840,51 euro.

L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione, ormai da diversi anni, il modello 730 precompilato, che il contribuente potrà scegliere se modificare, direttamente o tramite CAF ed intermediari, ovvero trasmettere senza integrazioni. Una grande novità, di quest’anno, riguarda la dichiarazione semplificata che permette di compilare il proprio 730 senza agire sulle sezioni del modello stesso. Tramite le compilazione di un semplice e intuitivo questionario è possibile intervenire sui dati in possesso dell’amministrazione fiscale per correggerli prima che vengano inseriti nel modello 730.

Novità spese sanitarie

Sulle spese sanitarie va fatto un discorso ad hoc. Determinate spese infatti si possono ancora effettuare in contanti, senza perdere le detrazioni. Si tratta di:

  • acquisto di farmaci e dispositivi medici;
  • visite mediche presso strutture pubbliche;
  • visite mediche presso strutture private accreditate con il SSN.

Nel caso di prestazioni rese da privati non accreditati con il SSN il discorso è diverso.

È per queste categorie di spese che è scattato l’obbligo, a partire dal 2020, di pagare solo con bancomat, carte o bonifici ai fini della detraibilità del 19%.

Quindi chi andrà da un dentista, o da un dermatologo -ovvero per tutte le visite specialistiche eseguite da medici che esercitano la libera professione- non potrà pagare la prestazione resa con denaro contante e avere la detrazione, ma sarà obbligato a utilizzare mezzi tracciabili, come il bancomat o bonifici.

Novità 730/2024, si amplia la platea

Nel 2024 si amplia la platea di coloro che possono utilizzare il modello 730. Nel modello dichiarativo è possibile riportare da quest’anno, anche redditi per i quali lo scorso anno doveva essere presentato il modello Redditi.

Nello specifico i nuovi redditi che si possono indicare nel modello 730 sono:

  • dati relativi alla rivalutazione del valore dei terreni;
  • per dichiarare redditi di capitale di fonte estera assoggettati a imposta sostitutiva;
  • adempimenti per investimenti all’estero e attività finanziarie detenute all’estero (Ivafe, Ivie e imposta sulle cripto valute).

Tassazione mance

Fa il suo ingresso nel modello 730 anche la nuova normativa per la tassazione delle mance per i lavoratori dipendenti del settore privato.

Per chi non ha redditi superiori a 50.000 euro le mance sono tassate al 5% con aliquota sostitutiva di Irped a patto che le mance stesse non siano superiori al 25% del reddito percepito.

Chi deve presentare il modello 730?

Il modello 730 viene di solito definito come la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati, ma in realtà queste due non sono le uniche categorie di contribuenti che rientrano tra i soggetti obbligati a presentare il modello 730.

Il modello 730 deve essere presentato dai contribuenti che nel 2023 sono:

  • pensionati o lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori italiani che operano all’estero per i quali il reddito è determinato sulla base della retribuzione convenzionale definita annualmente con apposito decreto ministeriale);
  • persone che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (es. integrazioni salariali, indennità di mobilità);
  • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
  • sacerdoti della Chiesa cattolica;
  • giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali, ecc.);
  • persone impegnate in lavori socialmente utili;
  • produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (mod. 770), Irap e IVA;
  • lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno.

730 precompilato e ordinario: cosa cambia?

Cosa cambia tra modello 730 ordinario e precompilato? La dichiarazione precompilata è un’agevolazione per il contribuente, perché appunto contiene già una serie di informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate.

La precompilata è quindi più semplice da controllare per il contribuente, e più veloce da modificare e inviare.

Ma il vantaggio principale del 730 precompilato sta nel controllo documentale: i contribuente che accettano e inviano la dichiarazione così com’è, senza apportare modifiche o integrazioni, non saranno oggetto dei controlli dell’Amministrazione Finanziaria.

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