La riapertura del caso MPS scuote il sistema finanziario: bilanci falsi, omessa vigilanza della Consob e rischi per azionisti, obbligazionisti e correntisti oltre i 100mila euro.
E’ una notizia che avrebbe dovuto avere la prima pagina dei giornali, che avrebbe dovuto richiedere approfondimenti continui, e che i media, invece, salvo rari casi di informazione davvero libera e indipendente, hanno dovuto trattare in modo marginale e come semplice fatto di cronaca, nonostante in questo scenario potrebbero essere coinvolti figure diverse da quelle ufficialmente indicate, attori che, pur rimanendo al momento dietro le quinte, potrebbero entrare in scena loro malgrado.
Innanzitutto, si tratta di un caso unico nella storia dei processi legati a ipotesi di reato in società bancarie.
Nel quarto filone giudiziario delle inchieste su Banca Monte Paschi Siena, legato alle errate appostazioni contabili dei crediti deteriorati nel periodo 2016-2018, a Milano è stato depositato il decreto di citazione con cui il giudice per le indagini preliminari, Fiammetta Modica, ha disposto la citazione dei responsabili, che in caso di condanna degli imputati saranno chiamati a pagare i danni a centinaia di parti civili, tutti ex azionisti finiti nel tritacarne delle perdite e dell’azzeramento dei loro titoli: non solo, ovviamente, la banca, ma per la prima volta viene indicato la Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa, come possibile responsabile di un eventuale danno ai risparmiatori, in questo caso per omessa sorveglianza. [...]
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