Multa da 200 euro se usi il vivavoce in questo Paese? Ecco cos’è successo davvero e a cosa fare attenzione.
Parlare al telefono è così abituale e comodo che spesso ci si dimentica del possibile fastidio alle persone circostanti. Chi usa spesso i mezzi pubblici o si trova di frequente in sale d’attesa conosce bene la sensazione. Serve un minimo di tolleranza per riuscire a vivere serenamente in società, ma anche il buon senso necessario a non invadere gli spazi altrui. Eppure capita frequente di dimenticarsi delle circostanze, parlando a telefono con la voce alta o addirittura in vivavoce senza auricolari anche in spazi pubblici. È una delle abitudini più detestate dalle persone, non soltanto in Italia. Ecco perché questa notizia sta facendo il giro del mondo: un uomo è stato multato per aver usato il vivavoce.
Tanti utenti apprendono della questione con grande soddisfazione, altri comprensibilmente si preoccupano di incontrare limiti tanto stringenti in viaggio e vogliono sapere come comportarsi per evitare guai. Ci sono Paesi in cui notoriamente l’educazione e il costume chiedono una certa educazione in pubblico, ma alcuni divieti sono insospettabili. Lo Stato in questione, dove è stata comminata la multa di 200 euro per l’uso del vivavoce, è infatti la Francia. Qui le usanze non sono molto differenti e per la verità nemmeno i regolamenti, eppure non si è mai sentito di una notizia simile nel Belpaese. Scopriamo cos’è successo.
Multa da 200 euro se usi il vivavoce in questo Paese
Un uomo stava parlando al cellulare in tutta tranquillità con sua sorella, quando il personale della stazione ferroviaria francese gli ha intimato di disattivare il vivavoce. Anziché seguire l’invito, ha contestato la richiesta ricevendo immediatamente un verbale da 150 euro. La multa non è stata pagata subito, poiché pare che l’interessato voglia contestarla, ma intanto è già salita alla cifra di 200 euro. La vicenda è stata riportata da tutti i media locali, arrivando ben presto all’estero. Le dichiarazioni del viaggiatore, a dir poco sdegnato per aver ricevuto la sanzione, hanno fatto il giro del mondo e non sono tardati ad arrivare i commenti del personale ferroviario.
I portavoce della Sncs, compagnia ferroviaria francese, hanno confermato che questo genere di multe non è affatto comune. Allo stesso tempo, ai passeggeri viene richiesto un comportamento esemplare. Le telefonate in vivavoce, così come l’ascolto di musica ad alto volume non sono ammessi sul treno e nemmeno all’interno della stazione ferroviaria. Il passeggero multato, infatti, si trovava ancora nella stazione di Nantes, e non ancora nel vagone, restando ancora più sorpreso per la sanzione ricevuta.
Il personale ferroviario ha però confermato che i passeggeri devono disattivare il vivavoce ed evitare di importunare gli altri con musica e video ad alto volume, prediligendo l’utilizzo delle cuffiette. Non resta ora che attendere i prossimi sviluppi, soprattutto se l’uomo interessato presenterà effettivamente un ricorso contro la sanzione.
E in Italia?
Al momento non sembrano essere in vigore regolamenti sui treni italiani simili ai corrispettivi francesi, ma è sempre bene controllare le condizioni di viaggio dei mezzi pubblici per non avere brutte sorprese. In generale, tuttavia, viene raccomandato un comportamento appropriato e non inopportuno, senza ulteriori disposizioni specifiche. Le norme comportamentali ordinarie di solito vietano il fumo, la sosta in prossimità delle porte e gli schiamazzi, ma raramente viene previsto qualcosa di specifico in merito alle telefonate.
Effettuare chiamate in vivavoce potrebbe effettivamente comportare un disturbo intollerabile agli altri passeggeri, ma si tratta di casi rari. In queste ipotesi, peraltro, potrebbe essere contestato anche il reato di molestie o di disturbo della quiete pubblica. A tal proposito dovrebbe trattarsi di un volume davvero molto elevato e con modalità idonee a infastidire e importunare gli altri. Per il disturbo della quiete pubblica deve inoltre trattarsi di un numero potenzialmente indeterminato di persone offese dal reato. Si tratta di eventualità possibili, come confermato dalla Cassazione, ma comunque molto rare.
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