Fotografare o registrare al momento del voto è illegale e si rischia l’arresto e una multa. Ecco cosa dice la legge che regola la segretezza del voto in Italia.
Le elezioni politiche del 2022 sono appena concluse, ma ci sono già polemiche sui seggi. In particolare per tutti coloro che hanno pubblicato sui social il video o la foto nel momento del voto. Boom di multe sono state registrati per chi ha pubblicato ed è stato scoperto a pubblicare il video su Instagram, TikTok e altri social. La legge parla chiaro: la multa per la non segretezza del voto va da 300 a 1.000 euro e c’è anche il rischio di essere arrestati da 3 a 6 mesi.
Su TikTok in particolare sono stati molti gli utenti che hanno mostrato ai propri follower il partito da votare o da non votare proprio nella cabina elettorale. Per legge però non si possono portare i dispositivi elettronici che possono girare o fotografare il momento della votazione, tra cui ovviamente gli smartphone. Queste sono state le elezioni politiche più social in assoluto, anche in negativo, come richiami da parte della Digos e multe per colpa della presenza sui social del momento del voto. Un uomo, per esempio, è stato denunciato per aver filmato nel momento del voto. Si tratta di un uomo di sessant’anni che si è recato a votare a Chieti con il proprio cellulare; sul posto è intervenuta la Digos che ha sequestrato il telefono e ha denunciato l’uomo.
Portare lo smartphone in cabina elettorale è un rischio concreto che, secondo la legge 96, comporta una sanzione da 300 a 1.000 euro e in alcuni casi anche l’arresto da 3 a 6 mesi. Le elezioni sono appena concluse, ma per chi ha pubblicato un video o una foto del proprio voto potrebbero ancora esserci problemi. Ecco cosa si rischia.
Video e foto del voto su TikTok, un trend pericoloso: si rischia una multa salata
Sono stati diversi gli utenti che hanno deciso di pubblicare il proprio voto attraverso i social. In particolare su TikTok, dove girano diversi video all’interno della cabina elettorale. Le situazioni sono tendenzialmente due: si sono ripresi nel momento del voto o nel momento di schernire i partiti che non avrebbero votato. Questo comportamento, che può essere divertente sui social, è però illegale.
In ogni caso non sono stati soltanto i giovani sulle piattaforme di TikTok a rischiare multa e arresto; è diventata nota la notizia di un uomo di sessant’anni che a Chieti, con il proprio cellulare in mano, è entrato all’interno della cabina elettorale. Il presidente del seggio si è accorto che qualcosa non andava ed è entrato nella cabina cogliendo l’uomo sul fatto. È quindi intervenuta la Digos che ha prima sequestrato il telefono e poi denunciato l’uomo che ora rischia l’arresta tra 3 e 6 mesi, a seconda della gravità del fatto e una multa da 300 a 1.000 euro.
Multa per gli smartphone in cabina elettorale: cosa dice la legge
Il decreto-legge del il 1 aprile 2008, numero 49, poi convertito in legge, decreta le misure urgenti per assicurare la segretezza dell’espressione del voto nelle consultazioni elettorali o referendarie. Nel decreto-legge si legge che nelle consultazioni elettorali o referendarie è vietato introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o apparecchiature in grado di fotografare e registrare immagini.
A occuparsi del controllo dell’ingresso di tali apparecchiature è il presidente del seggio elettorale che, nel momento della consegna della tessera elettorale, deve invitare a depositare le apparecchiature indicate. Queste sono custodite fino alla fine del voto e riconsegnate insieme ai documenti al votante. Al comma quattro dell’articolo 1 si legge che:
Chiunque contravviene al divieto di cui al comma 1 è punito con l’arresto da tre a sei mesi e con l’ammenda da 300 a 1.000 euro.
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