Buone notizie per chi ha acceso un mutuo a tasso variabile. Grazie al taglio dei tassi di interesse scenderà anche la rata. Ecco di quanto.
Per contenere l’inflazione e cercare di riportarla nei limiti, da oltre un anno a questa parte, La Bce ha adottato una politica restrittiva alzando i tassi di interesse e di conseguenza il costo del denaro. Questo ha creato non pochi problemi nei confronti di chi doveva avere accesso al credito, come le imprese, costrette a pagare i prestiti di più.
Dopo vari aumenti, la Bce per la quinta volta consecutiva da luglio 2022 ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse. Segnale che l’inflazione sta scendendo. Al momento il tasso sui rifinanziamenti principali è al 4,50%, quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%. La buona notizia è l’annuncio già arrivato che a giugno inizierà la discesa con il primo taglio di 25 punti base.
«Se le cose continuano a muoversi nella stessa direzione delle ultime settimane, la Bce allenterà la posizione di politica monetaria restrittiva a giugno», le parole di Luis de Guindos, vicepresidente della Bce.
Ma se il calo dell’inflazione nel corso dell’anno dovesse proseguire, ecco che entro la fine del 2024 il taglio dei tassi di interesse potrebbe arrivare anche a 100 punti, inflazione permettendo. Ovvio che con questi tagli a beneficiarne saranno anche coloro che hanno acceso un mutuo perché costerà di meno. Ecco le previsioni.
Quanto si risparmierà sui mutui con il taglio dei tassi
Dopo due anni di aumenti adesso i mutui a tasso fisso stanno iniziando a costare di meno. Chi nei prossimi mesi dovesse ritrovarsi a pagare tassi elevati, potrà optare per la surroga, ovvero cambiare il proprio mutuo scegliendo un’altra banca disposta ad offrire condizioni migliori.
Ma a subire i maggiori effetti del taglio dei tassi di interesse saranno i mutui a tasso variabile. L’Unione nazionale dei consumatori ha calcolato un calo di 48 euro al mese circa sui mutui a tasso variabile rispetto al picco di novembre 2023. In un anno sono 576 euro di risparmio. Non poco.
La rata del tasso variabile dovrebbe scendere di almeno 20-40 euro al mese a giugno e di almeno altri 30-50 euro a dicembre.
Ipotizziamo di aver sottoscritto un mutuo a gennaio 2022 dalla durata di 25 anni per un importo di 126.000 euro. Nel momento del picco a dicembre 2023, la rata mensile è salita a 752 euro. Con un primo taglio di 50 punti base, la rata scenderebbe a 712 euro, 40 euro in meno. Se i tagli dovessero raggiungere i 100 punti base come anticipato entro la fine dell’anno, la rata a dicembre potrebbe scendere fino a 657 euro, quindi quasi 100 euro in meno.
Questo sarebbe un bel risparmio per le tante famiglie italiane che hanno un mutuo acceso in questo periodo poco positivo per i prestiti. Per fortuna il peggio sembra passato.
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