Nasdaq è alle prove con dei minimi di lungo periodo importantissimi, in preparazione di un eventuale rimbalzo.
Luglio inizia con un vero e proprio terremoto sul mercato, con forti tensioni su quello valutario e su alcune materie prime tra cui il petrolio che vede un crash giornaliero del 10% proprio pochi giorni fa. La situazione sembra in mutamento e la tensione sul mercato è palpabile. A livello tecnico si stanno affrontando delle situazioni interessanti e il Nasdaq sembra essere uno degli asset che deve essere preso in considerazione con una certa attenzione
La panoramica attuale
Un inizio luglio veramente molto interessante. Sui mercati europei abbiamo visto delle chiusure di giugno che hanno confermato i trend ribassisti in atto, così come sui mercati americani, ma è importante sottolineare come all’inizio di luglio abbiamo visto già la rottura dei minimi, sia su Dax che su Ftse Mib. Questa rottura dei minimi sui mercati europei, non è stata avvertita in Usa dove mercati come Nasdaq, affossato da una performance negativa da massimo a minimo di oltre il 30%, non hanno rotto i minimi mensili. Anche S&P500 non è andato ad aggiornare i minimi mensili di cui parliamo, ossia i minimi di giugno, eppure il mercato sembra voglia recuperare come è ragionevole che sia dopo dei forti ribassi sul lungo periodo. Nella pratica potremmo vedere un recupero dagli Usa grazie alla rottura dei minimi in Europa come segnale di possibilità di inversione.
Le premesse del rimbalzo
Un rimbalzo è plausibile da questi livelli? Più che plausibile è ragionevole. Dobbiamo prendere in considerazione il fatto che stiamo ipotizzando un rimbalzo come un movimento che fa parte di un altro movimento, quest’ultimo di lungo periodo, per cui si prevede che ci sia un ribasso dei mercati protratto nel lungo periodo, almeno fino al 2023. Questo ipotetico rimbalzo è quindi una parte di un movimento di maggior portata, pertanto, come ipotizzato già in precedenza, questo potrebbe essere un rimbalzo che potrebbe durare qualche mese prima di un altro crollo molto importante. Un rimbalzo del genere si va a collocare fino a settembre/ottobre a livello temporale, pertanto c’è ancora molto tempo prima di vedere la sua realizzazione. A questo proposito, prima di andare a vedere cosa sta succedendo nel lungo periodo, vediamo insieme cosa sta succedendo sul mercato nel brevissimo, ossia su grafico giornaliero. Il mio invito è quello di andare a vedere la cronistoria delle analisi per appurare la formazione di questa configurazione di mercato.
Il pattern di rimbalzo
Ritorniamo a osservare, stavolta su base giornaliera, l’area che era stata indicata su Nasdaq come una base di rimbalzo ipotetica nel lungo periodo, come se dovessimo utilizzare una lente di ingrandimento. L’area in questione è quella compresa tra 11050 e 11500, sul grafico indicata come un’area verde. Quest’area è stata scambiata moltissimo nel 2020 e pertanto è ragionevole ipotizzare un rimbalzo proprio da questi livelli. Come è possibile vedere nel grafico, la situazione tecnica vede un mercato che tiene questi livelli con tutti gli impulsi ribassisti che sono stati “ricomprati” per tenere i prezzi.
Al momento in cui viene scritto l’articolo, Nasdaq quota 11900. Ritornare verso i 13500 nel corso delle prossime settimane non mi sembra un’idea remota, eppure questo mercato estivo ci farà “soffrire” nel senso che, visto un ipotetico rimbalzo, potremmo vedere dei movimenti che inducono a false rotture o a falsi segnali di movimenti direzionali, un classico delle fasi di recupero del mercato.
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