Nessuna uniforme fuori servizio: associazioni d’arma incluse

Vittorio Proietti

29 Maggio 2017 - 12:00

Le uniformi fuori dal servizio nelle Forze Armate sono proibite: è questione di sicurezza e riguarda anche i militari stranieri. Ecco la circolare dello Stato Maggiore.

Nessuna uniforme fuori servizio: associazioni d’arma incluse

Una circolare dello Stato Maggiore della Difesa indica come nessun uniforme possa essere indossata dai militari fuori dalle attività di servizio, soprattutto nelle missioni all’estero. Il rischio sicurezza anche per gli uomini impegnati in associazioni d’arma, tuttavia, è altissimo.

La circolare SMD del 6 marzo 2017 interviene sul personale militare in congedo, oppure non impegnato in attività di servizio nelle missioni all’estero, comunque alle prese con manifestazioni di carattere militare, sportivo o di rappresentanza.

Il terrorismo ha obbligatoriamente imposto ai dipendenti delle Forze Armate delle limitazioni a tutela della propria sicurezza. Tuttavia, le associazioni d’arma sono autonome rispetto allo Stato Maggiore e una rappresentanza dei corpi è necessaria.

Vediamo quali sono i rischi sicurezza per il personale fuori servizio e per le associazioni d’arma delle Forze Armate e perché sia stato proibito indossare l’uniforme fuori servizio.

La circolare dello Stato Maggiore Difesa: nessuna uniforme fuori servizio

Nella circolare diramata dallo Stato Maggiore della Difesa viene sancita la normativa sulle uniformi indossate in congedo. Tutti i dipendenti delle Forze Armate non in servizio sono a rischio sicurezza in quanto identificati come bersagli. Questo è uno dei rischi portati dal terrorismo internazionale.

Il potere deterrente della divisa non ha più nessun effetto nelle popolazioni straniere, soprattutto per militari in missione all’estero. Per questo motivo, i anche vertici delle Forze Armate straniere hanno proibito la divisa fuori servizio.

La circolare SMD del 6 marzo 2017 dunque non fa che confermare e recepire l’orientamento delineato a livello internazionale, limitando anche manifestazioni sportive e negli incontri informali l’uso dell’uniforme. La disposizione sarà valida per il corrente anno, ma non è scontato che lo resti per i successivi.

Ciò che nel testo della circolare non compare è però il riferimento a chi non rientra giuridicamente nelle Forze Armate, quindi a tutte quelle associazioni d’arma composte da volontari, appassionati ed ex militari in congedo, comunque impegnate nelle missioni.

Le associazioni d’arma: il rischio sicurezza vale per tutti

Associato all’impegno delle Forze Armate italiane all’estero si inserisce anche l’attività delle associazioni d’arma, cui ovviamente la circolare SMD non può applicarsi, in quanto giuridicamente autonome. Il rischio sicurezza è comunque presente, per questo motivo Assoarma è intervenuta a risolvere il dilemma.

La federazione Assoarma raccoglie tutte le associazioni d’arma dello Stato ed è riuscita ad ottenere l’uso di una uniforme sociale, in grado di rappresentare comunque il corpo di appartenenza delle Forze Armate. In particolare è stato concesso l’uso di un copricapo e di un distintivo con abito civile.

L’obiettivo è mantenere una rappresentanza a livello internazionale nelle competizioni sportive, senza compromettere la sicurezza degli associati: ad esempio è prevista la mimetica e l’equipaggiamento ma senza le simboliche stellette delle Forze Armate.

Il rischio sicurezza è effettivamente troppo alto, la situazione del terrorismo internazionale non è da sottovalutare, anche se stando a questo articolo non sarebbe l’unica fonte di preoccupazione per i militari impegnati negli scenari internazionali.

La notizia sorprenderà non poco i membri delle associazioni d’arma, tuttavia, lo Stato Maggiore della Difesa non può non garantire la sicurezza dei suoi uomini, anche se militari in congedo o appassionati.

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