“Netanyahu un razzista senza lungimiranza”, l’analisi della guerra di Mori

Violetta Silvestri

16 Ottobre 2024 - 15:27

Marco Mori parla su Money.it della tragica situazione della guerra in Medio Oriente, dove un Netanyahu razzista e senza scrupoli rischia di far precipitare il già aspro conflitto.

Con la guerra in Medio Oriente che continua a offrire giornate drammatiche e poche speranze - almeno nel breve periodo - di un cessate il fuoco, l’opinionista di Money.it Marco Mori ha analizzato la situazione del conflitto, con potenziali scenari per la politica internazionale.

Nel consueto spazio a lui dedicato, l’avvocato ha espresso innanzitutto preoccupazione per un approccio, quello israeliano guidato da Netanyahu, che da 7 ottobre sta soltanto incrementando odio e distruzione:

“[Il premier israeliano] ha una visione assolutamente demenziale della situazione, non ha un minimo di senso critico, fortunatamente tanti israeliani non sono d’accordo con lui, ma purtroppo il suo entourage e lui stesso sono ancora al timone del paese. Quello che ha fatto in questo periodo dopo il 7 ottobre è qualcosa che Israele pagherà nei prossimi decenni, non ci sarà pace per Israele proprio per tutto quello che ha combinato in questo periodo.

Pensate a bambini, giovani che in questi mesi vivevano a Gaza e sono sopravvissuti, sopravviveranno a questo conflitto, come possono rapportarsi poi con Israele successivamente? Odio chiama odio...”.

Il punto cruciale della situazione, secondo Mori, è che Tel Aviv non vuole cedere nulla e l’atteggiamento di Netanyahu è completamente privo di lungimiranza “poiché è profondamente razzista, suprematista, su certe posizioni assomiglia a Hitler per fare un nome... è inaccettabile e andrebbe sanzionato, la comunità internazionale dovrebbe prendere le distanze, cosa che purtroppo non fa, o non fa in maniera sufficientemente forte.”

In un contesto che potrebbe deteriorarsi con un attacco diretto dell’Iran, finora tenuto a bada dalla Russia secondo l’avvocato, “Israele mette in pericolo la sua stessa esistenza, anche perché l’unica posizione che avrebbe potuto portare alla pace era soltanto quella dei due stati che vivono in totale libertà, ma con Israele che deve restituire chiaramente i territori occupati, eliminare le colonie, invece tutto questo non accade purtroppo, quindi il quadro è desolante”.

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