Se unite, Nissan e Honda potrebbero vendere quasi 6 milioni di veicoli all’anno, posizionandosi tra i principali player globali. L’analisi.
Il settore automobilistico giapponese, simbolo di innovazione e qualità, si trova oggi di fronte a una sfida epocale.
Mentre Toyota continua a dominare con margini operativi impressionanti del 10%, due dei suoi principali concorrenti domestici, Nissan e Honda, affrontano problemi di diversa natura. Per entrambi, un’unione strategica potrebbe rappresentare la via più efficace per affrontare la pressione del mercato globale e investire con maggiore efficienza nelle tecnologie del futuro, in particolare nei veicoli elettrici e autonomi.
Nissan, valutata circa 9 miliardi di dollari, si trova in una situazione critica. Il piano di ristrutturazione presentato dal CEO Makoto Uchida prevede il taglio di 9.000 posti di lavoro e una riduzione del 20% della capacità produttiva globale. Nonostante queste misure drastiche, le previsioni indicano che il margine operativo dell’azienda rimarrà anemico, attestandosi intorno allo 0,4% entro l’anno fiscale 2026. La ricerca di un nuovo investitore di riferimento, dopo la riduzione della partecipazione di Renault, potrebbe rappresentare una svolta, e Honda sembra essere uno dei principali candidati. [...]
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