Non solo Unicredit. La Russia sequestra beni anche a Deutsche Bank e Commerzbank

Violetta Silvestri

20 Maggio 2024 - 11:58

La Russia blocca beni di importanti banche europee, c’è anche una italiana: cosa è successo a UniCredit, Deutsche Bank e Commerzbank?

Non solo Unicredit. La Russia sequestra beni anche a Deutsche Bank e Commerzbank

Russia contro le banche europee: un tribunale russo ha congelato i beni locali delle tedesche Deutsche Bank AG e Commerzbank AG e dell’italiana UniCredit SpA per un totale di oltre 1 miliardo di euro in seguito a cause legali intentate dalla società Gazprom PJSC.

Le banche erano tra i garanti del contratto per la costruzione di un impianto di trattamento del gas in Russia con la tedesca Linde, che è stato interrotto a causa delle sanzioni occidentali. Le cause legali sono state intentate da RusKhimAlians, con sede a San Pietroburgo, una joint venture posseduta al 50% dal colosso russo del gas Gazprom, che è l’operatore del progetto.

La Russia risponde sempre più spesso con misure di ritorsione alle sanzioni imposte dai Paesi occidentali. Numerose aziende hanno dovuto accettare la confisca o il sequestro dei beni e nelle filiali russe sono stati nominati nuovi dirigenti. Le società che si ritirano dalla Russia a volte devono vendere le proprie attività a imprese russe con sconti significativi. Spesso viene pagato solo un rublo simbolico. Ora nel mirino sono finte queste tre importanti banche europee, cosa aspettarsi?

UniCredit, Deutsche Bank, Commerzbank nel mirino di Mosca

Secondo gli atti datati 16 maggio, il tribunale arbitrale della regione di San Pietroburgo e Leningrado ha bloccato i beni di UniCredit Bank AG, con sede a Monaco, e di UniCredit Bank AO, con sede a Mosca, nell’ambito della causa intentata da RusKhimAlians.

Secondo i documenti, il tribunale ha anche congelato i titoli posseduti dalla Deutsche Bank in Russia, nonché beni immobili e fondi su tutti i conti bancari. La stessa decisione è stata presa nei confronti degli asset russi di Commerzbank.

L’importo dei beni bloccati ammonterebbe quindi a 462,7 milioni di euro per UniCredit, 238,6 milioni di euro per Deutsche Bank e 93,7 milioni di euro per Commerzbank.

Il caso è legato all’emissione di una “garanzia di esecuzione” da parte di UniCredit e altre banche su un contratto firmato tra RusKhimAlians e Linde per la costruzione di un impianto di trattamento del gas. Con lo stop dell’opera per timore di sanzioni da parte di Linde, le banche hanno deciso di rifiutare i pagamenti per non finire sanzionate.

UniCredit, con sede a Milano, che opera in Russia attraverso una filiale con circa 3.100 dipendenti e più di 50 filiali, afferma di aver accantonato più di 800 milioni di euro contro i default in Russia dal 2022 e di aver ridotto di due terzi il proprio portafoglio prestiti. L’amministratore delegato Andrea Orcel ha dichiarato a maggio che l’istituto di credito continuerà a fare ciò che può nel paese e che rispetta le sanzioni, ma che un’uscita definitiva sarà difficile da attuare.

La Farnesina dovrebbe discutere del caso in questi giorni, secondo indiscrezioni.

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