Presto in Gazzetta Ufficiale il decreto che introduce la nuova piattaforma per la notifica digitale di multe, cartelle e avvisi di pagamento da parte della PA. Vediamo tutte le novità in arrivo.
La trasformazione digitale dello Stato compie un nuovo passo avanti con la firma del decreto per la notifica degli atti della Pubblica amministrazione da parte dei ministri dell’Economia Daniele Franco e dell’Innovazione tecnologica Vittorio Colao.
Per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale manca solo la registrazione della Corte dei Conti.
Il decreto in arrivo attiverà dunque la piattaforma, definendone i vari aspetti operativi.
Notifica digitale per multe, cartelle e avvisi di pagamento: novità in arrivo
Notifica digitale: tutti i vantaggi
La notifica digitale renderà meno costose e più semplici le comunicazioni di atti e avvisi con valore legale tra amministrazione e cittadini, con un vantaggio economico per tutti.
Tramite questa piattaforma, che sarà gestita da PagoPa, sarà possibile notificare atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni tramite Pec, rendendoli disponibili telematicamente su un apposito portale.
Notifica digitale: la normativa di riferimento
Il percorso di trasformazione digitale della Pa è iniziato nel 2019, con l’approvazione della legge n. 160/2019, che all’art. 1 si poneva l’obiettivo di:
rendere più semplice, efficiente, sicura ed economica la notificazione con valore legale di atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni della pubblica amministrazione, con risparmio per la spesa pubblica e minori oneri per i cittadini
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L’introduzione di una piattaforma per la notifica digitale di atti e avvisi di accertamento tributari, era stata prevista poi dal comma 402 della legge di Bilancio 2020, dall’art. 26 del decreto legge n. 76/2020 e dettagliata dall’articolo 26 del decreto Semplificazioni.
Nelle fasi iniziali del percorso, il garante ha rilevato diversi elementi di rischio per i diritti e le libertà degli interessati, dal momento che le informazioni oggetto di trattamento hanno un carattere strettamente personale e producono effetti giuridici sugli interessati. Il ministero ha tuttavia recepito le modifiche suggerite in modo da rispettare il principio di limitazione della finalità del trattamento.
Come funziona la piattaforma?
In attesa della versione definitiva del decreto e in base alle informazioni attualmente disponibili, la notifica digitale prevede questi passaggi:
- adesione dell’amministrazione al servizio con l’elezione di un funzionario incaricato;
- accesso alla piattaforma da parte del funzionario tramite Spid o Cie;
- caricamento del documento da notificare sulla piattaforma, con l’inserimento del codice fiscale e del domicilio del cittadino;
- il sistema prenderà in carico la richiesta generando il codice identificativo dell’operazione e lo consegnerà al destinatario (con marcatura temporale);
- anche per il cittadino le modalità di accesso sono tramite Spid o Cie (per aziende e persone giuridiche verranno utilizzati Spid o Cie dei rispettivi legali rappresentanti); una volta entrati nella piattaforma essi potranno eleggere uno o più “domicili digitali”, consultare i documenti messi a disposizione dalle varie amministrazioni ed eventualmente scaricarne una copia o inviarla.
Generalmente la notifica avverrà tramite Pec presso il domicilio digitale scelto dal destinatario nella piattaforma. Nel caso in cui invece il cittadino non avesse una casella di posta elettronica certificata, o un servizio elettronico di recapito certificato, l’amministrazione dovrà inviare la tradizionale notifica cartacea.
I costi per la Pa e per il cittadino
Dalla bozza del decreto attuativo si legge che l’importo della notifica attraverso la piattaforma digitale sarà di 2,00 euro, di cui un euro andrà a favore di chi spedisce la cartella o l’atto e un euro al gestore della piattaforma (PagoPa).
Se il cittadino non ha ancora la Pec è previsto un costo aggiuntivo di 1,40 euro.
Con riferimento agli avvisi, alle cartelle e alle intimazioni di pagamento che provengono dall’amministrazione finanziaria e dall’agente della riscossione, il decreto prevede infatti la ripetibilità delle spese. In particolare sono a carico del destinatario:
- le somme spettanti al gestore della piattaforma che offre il servizio di notifica;
- le somme spettanti a chi fornisce il servizio universale se la notifica della copia avviene in forma cartacea;
- le spese degli avvisi cartacei.
Per quanto riguarda gli atti finanziari, non sono ripetibili i costi sostenuti dall’amministrazione finanziaria e dall’agente della riscossione.
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