Nuova Sabatini: come funziona il rifinanziamento per le imprese

Rosaria Imparato

02/07/2021

Come funziona il rifinanziamento e la semplificazione della Nuova Sabatini, con gli incentivi per i beni strumentali per le imprese? Le novità del DL Fisco e Lavoro.

Nuova Sabatini: come funziona il rifinanziamento per le imprese

Il decreto Fisco e Lavoro (n. 99/2021) del 30 giugno ha rifinanziato la Legge Sabatini, prevedendo anche la semplificazione del sistema di erogazione dei contributi. Ma in cosa consiste la Nuova Sabatini e come funziona?

Il provvedimento prevede un rifinanziamento del fondo con 300 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri 300 milioni con la legge di assestamento di bilancio approvato durante lo stesso Consiglio dei Ministri del 30 giugno.

Ma oltre a stanziare risorse aggiuntive, il provvedimento prevede la semplificazione del sistema di pagamento dei finanziamenti: vediamo quali sono le novità in arrivo.

Nuova Sabatini: come funziona il rifinanziamento per le imprese

La Legge Sabatini regola gli incentivi dati alle PMI che hanno necessità di rinnovare macchinari e attrezzature, quindi beni strumentali per i processi produttivi. Si tratta quindi di una misura che consente a micro, piccole e medie imprese l’acquisto o il leasing di beni strumentali tramite finanziamenti bancari assistiti da un contributo statale sugli interessi.

La Legge di Bilancio 2021 aveva previsto un contributo erogato in un’unica soluzione, indipendentemente dall’importo del finanziamento. Le risorse però sono finite molto in fretta, e gli sportelli sono chiusi dal 2 giugno.

Grazie allo stanziamento di queste risorse aggiuntive, le imprese che hanno presentato la domanda di agevolazione prima del 1° gennaio 2021 e hanno già ricevuto la prima quota di contributo per l’acquisto di beni strumentali, potranno ricevere le successive quote spettanti.

Nuova Sabatini, domande al via per altri finanziamenti?

Oltre all’erogazione delle ulteriori quote spettanti, grazie al rifinanziamento della misura sarà possibile presentare nuove domande.

Per tutti i dettagli però si attende l’avviso del Ministero dello Sviluppo Economico. In base a quanto stabilito dalla manovra 2021, è prevista l’erogazione in un’unica soluzione (e non in sei quote) a prescindere dall’importo del finanziamento. Con il decreto n. 99/2021 viene previsto il tetto di 600 milioni di euro per coprire le quote successive alla prima.

Prima dell’erogazione delle restanti quote, in ogni caso, anche se non richieste dalle imprese beneficiarie, il Mise farà gli opportuni controlli.

“Sono soddisfatto per l’approvazione di questa misura auspicata giustamente dal mondo delle imprese e sostenuta da me con grande convinzione.”

È quanto si legge sul sito del Mise: seguiranno aggiornamenti.

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