Nuove regole per le vacanze in Spagna, cosa cambia dall’1 ottobre

Alessandro Nuzzo

21 Settembre 2024 - 11:48

A partire da ottobre cambiano le regole per chi soggiorna in hotel, bungalow, campeggi o noleggia un auto in Spagna. E non mancano le polemiche.

Nuove regole per le vacanze in Spagna, cosa cambia dall’1 ottobre

La Spagna è una delle nazioni turistiche più visitate al mondo. Il 2023 è stato da record con 85 milioni di turisti, cifra mai raggiunta che fa segnare un +18,7% rispetto all’anno precedente. Inoltre, la Spagna ha battuto i record di spesa turistica, con 108.662 milioni di euro, il 24,7% in più rispetto al 2022 e il 18,2% in più rispetto al 2019. Ogni turista ha speso in media 1.278 euro, il 5,1% in più rispetto all’anno precedente e il 16,1% in più rispetto al 2019.

La maggior parte dei turisti proviene dal Regno Unito con oltre 17milioni di persone e un +14,6% rispetto al 2022. Seguono poi la Francia con 11,8, la Germania con 10,8 e poi l’Italia, quarta con 4,8 milioni di turisti che hanno scelto di visitare la Spagna lo scorso anno.

Dal 1° ottobre però per chi viaggia in Spagna cambieranno alcune cose, sopratutto in termini di privacy. Vediamo cosa.

Dal 1° ottobre nuove regole per le vacanze in Spagna

Il Governo lo aveva annunciato da tempo e adesso dal 1° ottobre sarà ufficiale. Cambieranno alcune cose per i turisti che visiteranno la Spagna. In particolare i gestori di hotel, bungalow, campeggi e società di autonoleggio dovranno fornire obbligatoriamente al Governo più di 40 dettagli dei propri clienti, compresi numero di conto bancario, numero di telefono, documento e anche tipo di auto a noleggio. Questa regola varrà per tutti, anche per chi soggiornerà soltanto per una notte.

Il ministero dell’Interno ha chiarito che l’entrata in vigore delle nuove regole è stata rinviata da tempo per permettere i gestori di attività ricettive di adeguarsi ma adesso non è più rinviabile e da ottobre si partirà. Il motivo per cui il Governo vuole i dati dei turisti è dovuto alla sicurezza. Lo scopo è quello di aiutare a proteggere il popolo dal terrorismo e dalla criminalità organizzata.

Dietro questa scelta però ci sono diversi problemi legati alla privacy. Non è chiaro in che modo questi dati verranno forniti e in che modo verrà garantita la privacy. Si tratterà di un lavoro enorme quello rendere noto al Governo tutti i dati di milioni di turisti ogni anno.

Inevitabilmente c’è preoccupazione per i gestori turistici che temono ripercussioni sul flusso di persone che entreranno nel paese. La privacy può essere a rischio? Al momento dal ministero dell’Interno non sono arrivate informazioni in merito se non l’annuncio che dal 1° ottobre si partirà con le nuove regole, per quelle che sembrano delle restrizioni di viaggio.

Restrizioni che arriveranno anche nel Regno Unito a partire da aprile del 2025. Da quella data tutti coloro che vorranno entrare nel paese dovranno dotarsi di un visto dal costo di 10 sterline. Questo per motivi di sicurezza e per tutelare meglio le frontiere. Si chiamerà Eta e sarà possibile richiederlo dal 5 marzo 2025 e utilizzabile per i viaggi dal 2 aprile. Chi ottiene il visto potrà fare un numero illimitato di viaggi nel Regno Unito durante i due anni di durata, a patto di non soggiornare per più dei 60 giorni continuativi concessi.

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