Un nuovo bonus bebè per aiutare le famiglie: un assegno mensile di 600 euro. Ecco in quale Regione e chi può richiederlo. Tutto quello che c’è da sapere
Aiutare le famiglie grazie all’erogazione del nuovo bonus bebè, che vede l’erogazione di un assegno mensile di ben 600 euro. E questa solo l’ultima delle misure adottate dalla Sardegna per combattere lo spopolamento dei piccoli Comuni.
Dopo le drammatiche previsioni dell’Istat, che prevedono lo spopolamento dell’isola, con una perdita di quasi il 40% della popolazione entro il 2070, la Regione ha deciso di introdurre una serie di misure per incentivare il “ritorno in paese”. Dal bonus bebè agli incentivi per chi acquista case, sia per chi decide di aprire attività commerciali.
Ai programmi della Regione, si affiancano di volta in volta anche alcuni incentivi messi in campo dagli enti locali, in modo che i piccoli paesi e borghi non vengano abbandonati. Non per ultimo il bonus bebè vuole essere sia un aiuto alle famiglie, che un incentivo nel rimanere nei paesi, senza spostarsi nelle grandi città o lasciando la Regione.
Conoscere come funzioni il bonus è sicuramente utile, soprattutto per chi vive in Sardegna. Ecco tutto quello che c’è da sapere su chi può richiederlo e come fare domanda.
Nuovo bonus bebè da 600 euro, ma solo per chi nasce in Sardegna
Il bonus bebè di 600 euro è nato grazie all’approvazione della giunta Solinas, su proposta dell’assessore regionale a Sanità e Assistenza sociale Mario Nieddu, delle linee guida per l’erogazione dei contributi a favore dei nuclei familiari nei Comuni sardi con popolazione sotto i 3.000 abitanti. La nuova misura ha un budget di oltre 7 milioni (per la precisione 7.098.600 euro).
Con questo provvedimento aggiungiamo un tassello fondamentale nel quadro generale delle misure che la Regione sta introducendo a contrasto dello spopolamento e per il rilancio dello sviluppo dei Comuni più piccoli. Un fenomeno, quello dello spopolamento, che colpisce in modo particolare le aree interne del nostro territorio.
Queste le parole del presidente della Regione Christian Solinas, il quale ha ricordato che arginare il fenomeno dello spopolamento e invertire il segno dei flussi demografici è una delle priorità della Regione. Priorità che, oggi più che mai deve necessariamente “passare” dal sostegno alle famiglie, specialmente dopo due anni di pandemia considerando l’attuale crisi economica con il rialzo delle bollette di luce e gas.
Sardegna, requisiti nuovo bonus bebè da 600 euro: chi può richiederlo?
Per poter ricevere il bonus bebè, un assegno di 600 euro al mese, i nuclei familiari richiedenti devono soddisfare alcuni requisiti. Il bonus nascendo come misura per contrastare lo spopolamento della Regione, non si rivolge a tutte le famiglie della Sardegna, solo ad alcune.
Infatti, il bonus è previsto per le famiglie residenti o che trasferiscono la propria residenza in uno dei 275 Comuni sardi con popolazione sotto i 3.000 abitanti.
Inoltre, il contributo potrà quindi essere elargito ai nuclei familiari composti anche da un solo genitore. Non solo.
Sardegna, nuovo bonus bebè da 600 euro: come funziona
Come riportato anche da altre fonti locali, il bonus bebè consentirebbe alle famiglie, anche composte da un solo genitore, di ricevere un assegno mensile di 600 euro per il primo figlio nato, adottato o dato in affido preadozione nel 2022. Ma il bonus non è pensato solo al primogenito. Infatti, sono previsti bonus di altri 400 euro per ogni figlio successivo fino al compimento del quinto anno d’età.
Un nucleo familiare composto da quattro persone potrebbe quindi ottenere un bonus di 1.000 per i due figli.
Sardegna, nuovo bonus bebè da 600 euro: come fare domanda
Se si abita in uno dei piccoli paesi sardi con una popolazione al di sotto dei 3.000 abitanti e si desidera fare la richiesta per ottenere il bonus bebè, è importante sapere come fare domanda.
Come ricordato dall’assessore Mario Nieddu: «Abbiamo lavorato scrupolosamente alla definizione dei criteri per l’erogazione dei contributi, valutando attentamente ogni aspetto e questo oggi ci consente di destinare la misura alla più ampia platea possibile».
Stando a quanto spiegato dallo stesso assessore saranno gli stessi Comuni, a cui saranno trasferite le risorse, a pubblicare gli avvisi per l’erogazione del contributo. Per tale motivo chi desidera fare domanda, dovrà attendere il bando del proprio Comune, e seguire le procedure indicate, allegando i documenti necessari.
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