Dal 2023 potrebbe arrivare il cashback fiscale: consisterà nel rimborso immediato di alcune spese detraibili e che, finora, venivano restituite solamente attraverso la dichiarazione dei redditi.
Torna il cashback. Ma in forma molto diversa rispetto a quella a cui ci eravamo abituati nel 2021. Non si tratterà, infatti, di un rimborso su tutte le spese effettuate, ma della possibilità di ricevere subito i rimborsi che spettano solitamente con la dichiarazione dei redditi.
Il disegno di legge delega sulla riforma fiscale dovrebbe introdurre questa nuova forma per il cashback, un cashback fiscale diverso da quello che abbiamo conosciuto durante la pandemia. Il disegno di legge delega verrà approvato dal Senato in via definitiva entro giugno del 2022.
L’obiettivo di questa misura è di permettere ai cittadini di usufruire da subito dei benefici fiscali già previsti per le spese detraibili. Per esempio parliamo dei medicinali acquistati in farmacia: non servirà aspettare la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo per ottenere la detrazione del 19% della spesa effettuata.
Il beneficio sarà incassabile immediatamente attraverso un accredito diretto sul conto corrente bancario della persona che ha effettuato la spesa. Il nuovo cashback fiscale potrebbe entrare in vigore già dal 2023, se i tempi dei decreti attuativi saranno rapidi. Vediamo come funzionerà.
Come funziona il cashback fiscale
La prima cosa che bisogna sapere è che l’adesione al cashback fiscale sarà su base volontaria. Sarà il contribuente a decidere se ottenere subito il rimborso o aspettare la dichiarazione dei redditi. L’acquirente deve comunicare al venditore o al prestatore di servizi se aderisce o meno nel momento in cui effettua la spesa.
Il meccanismo è simile a quello previsto per i pagamenti elettronici del primo cashback, poi sospeso dal governo Draghi. Il contribuente dichiara quindi di voler aderire al cashback fiscale al posto della detrazione e questa informazione verrà riportata sullo scontrino o sulla fattura elettronica.
I pagamenti devono sempre avvenire con strumenti tracciabili, come carte e bancomat per esempio. Poi l’esercente o il professionista, quando comunicheranno all’anagrafe tributaria la spesa, dovranno indicare che il contribuente ha scelto di usufruire del cashback fiscale.
Per quali spese varrà il cashback fiscale
Il cashback fiscale si potrà applicare a una serie di spese detraibili, a partire da quelle socio-sanitarie (pensiamo, per esempio, ai farmaci). Ma varrà anche per altre detrazioni, come gli interessi sul mutuo, le spese veterinarie, le spese funebri e anche gli affitti per gli studenti fuori sede.
Nuovo cashback, come funzionano i rimborsi
Con il nuovo cashback fiscale la detrazione non sarà più in dichiarazione dei redditi l’anno successivo alla spesa effettuata, ma il rimborso arriverà subito sul conto corrente del contribuente. Che verrà avvisato attraverso una notifica sull’app Io.
Con il nuovo cashback fiscale, quindi, i contribuenti non avranno accesso a maggiori risorse per le spese effettuate, ma avranno subito a disposizione la liquidità prevista già oggi per le detrazioni. Si tratta, di fatto, di un anticipo sui rimborsi che può essere anche di oltre un anno.
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