Entro la fine dell’anno verrà ufficialmente adottato un nuovo sistema di calcolo per il tasso del mercato interbancario europeo. A differenza della vecchia versione, il nuovo Euribor potrà assicurare maggiore stabilità, sicurezza e trasparenza
Il 2019 sarà l’anno in cui la grande riforma dell’Euribor vedrà l’atteso traguardo.
Quello che riguarderà i tassi del mercato interbancario europeo non è solo un cambiamento tecnico, ma riguarderà da vicino anche i semplici cittadini dal momento che ai diversi parametri Euribor sono legati i mutui a tasso variabile che rappresentano la maggioranza dei finanziamenti sugli immobili nel nostro Paese.
Cos’è e come funziona il tasso Euribor?
L’Euribor, acronimo di Euro Interbank Offered Rate, è il tasso di interesse medio utilizzato nell transazioni finanziarie che le banche europee effettuano tra di loro. Il suo calcolo avviene giornalmente ad opera dell’EMMI, l’European Money Market Institute, sulla base delle quotazioni di un panel di 19 banche dell’UE a partecipazione volontaria.
Al momento il pool di banche è composto da: Belfius, BNP Paribas, HSBC France, Natixis, Crédit Agricole, Société Générale, Deutsche Bank, DZ Bank, National Bank of Greece, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banque et Caisse d’Épargne de l’État, ING Bank, Caixa Geral De Depósitos, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Banco Santander, CECABANK, CaixaBank S.A., Barclays.
La riforma sull’Euribor su cui sta lavorando l’EMMI, è attesa per questo autunno, in concomitanza con la fine del mandato di Mario Draghi come Governatore della Banca centrale.
Era già da diverso tempo che dall’Eurotower si lavorava su di un modello ibrido del tasso Euribor, a seguito dello scandalo sulla manipolazione dei tassi avvenuta tra il 2005 e il 2008. Questo il principale motivo che ha spinto l’EMMI a rivedere il calcolo del parametro Euribor, a favore di una nuova versione che assicuri maggiori garanzie, stabilità e trasparenza.
Il nuovo Euribor
Con la «riforma» del tasso Euribor cambierà la metodologia di calcolo attraverso la quale i valori vengono determinati, ma non la natura del tasso stesso: cosa che teoricamente dovrebbe semplificare la questione sotto gli aspetti legali, senza quindi obbligare le banche ad aggiornare tutti i contratti attualmente in essere.
I nuovi criteri dovranno, nell’intenzione del legislatore, conferire maggiore attendibilità all’indice Euribor, così da evitare oscillazioni determinate da eventuali alterazioni, come già successo in passato.
I tre livelli di calcolo del nuovo tasso Euribor
- Livello 1: La metodologia di calcolo del nuovo Euribor si basa sulle effettive transazioni anziché sulle quotazioni. In assenza di transazioni, la base di calcolo saranno le stime del costo della raccolta effettuata dalle banche del panel;
- Livello 2: Se con il primo livello non sarà possibile calcolare l’Euribor si potrà attingere ad altri prezzi, come ad esempio quelli rilevati dai canali “lending all’ingrosso”: certificati di deposito, carte commerciali, operazioni compiute dalle banche centrali al di fuori degli obiettivi di politica monetaria;
- Livello 3: Nel caso non fossero sufficienti né il primo né il secondo livello, si ricorrerà all’expert judgement, le dichiarazioni dei bancari, generate da tutte le informazioni che le banche europee devono fornire quotidianamente alla Vigilanza BCE per fini regolatori.
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