Uno studio rivela la presenza di sostanze tossiche negli scontrini: anche un breve contatto può essere pericoloso. Ecco cosa è stato scoperto e cosa si sta facendo per proteggerci.
Uno studio statunitense mette in guardia dal toccare gli scontrini: alcuni contengono sostanze chimiche tossiche.
È questo ciò che è emerso dallo studio del Center for Environmental Health (CEH), che ha analizzato decine di ricevute di negozi, rivelando un rischio invisibile ma concreto per milioni di persone. Sembra un gesto banale: prendere lo scontrino dopo aver pagato al supermercato, conservarlo per la garanzia di un prodotto, o semplicemente tenerlo in mano mentre si aspetta il resto.
Eppure, questo contatto fugace può avere conseguenze pericolose per la salute. Secondo l’indagine del CEH, molte ricevute stampate su carta termica contengono bisfenolo S (BPS), una sostanza chimica che può attraversare la pelle e accumularsi nell’organismo. E il problema non riguarda solo i consumatori occasionali: per chi lavora ogni giorno a contatto con centinaia di scontrini, come cassieri e commessi, i rischi aumentano in modo esponenziale.
Ecco cosa ha rivelato lo studio e le possibili soluzioni proposte per tutelare la salute dei cittadini americani.
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Scontrini tossici: cosa contengono e quali rischi comportano
Le ricevute di carta termica, quelle che troviamo comunemente in supermercati, ristoranti, cinema e negozi, sono spesso trattate con bisfenolo S (BPS), una sostanza utilizzata per rendere visibile la stampa dell’inchiostro senza l’uso di toner o inchiostri liquidi. Fino a qualche anno fa si usava prevalentemente il bisfenolo A (BPA), ma dopo il divieto in molti Paesi (tra cui l’UE), molte aziende hanno optato per il BPS, considerato un’alternativa “sicura”.
Tuttavia, secondo gli scienziati, il BPS è altrettanto pericoloso, se non addirittura più insidioso, per la sua capacità di essere assorbito rapidamente attraverso la pelle. Lo studio del CEH ha evidenziato come bastino solo 10 secondi di contatto con uno scontrino contenente BPS per superare i limiti di esposizione sicura stabiliti dalla Proposta 65 della California, una legge che impone alle aziende di avvisare i consumatori in caso di esposizione a sostanze cancerogene.
Le analisi, condotte su ricevute provenienti da quasi 50 grandi catene commerciali, hanno rilevato livelli pericolosamente elevati di BPS in scontrini emessi da marchi noti come Dollar General, Subway, Burger King, AMC Theatres e Chanel.
I rischi per la salute associati al BPS non sono da sottovalutare: la ricerca scientifica lo ha collegato a disturbi ormonali, problemi riproduttivi, cancro al seno, riduzione del numero di spermatozoi e difficoltà nello sviluppo cognitivo. La pericolosità risiede non solo nella tossicità della sostanza, ma anche nella modalità di esposizione: a differenza di altri agenti chimici, il BPS può entrare nel corpo semplicemente toccando la carta, senza bisogno di ingestione o inalazione. Questo rende il gesto quotidiano di prendere uno scontrino un potenziale pericolo, soprattutto in caso di contatti ripetuti o prolungati.
Cassieri, commessi, ma anche consumatori abituali sono quindi a rischio. La pratica di toccare frequentemente gli scontrini, conservarli nei portafogli o nelle tasche, o addirittura manipolarli mentre si mangia, aumenta le possibilità di assorbimento. E tutto questo avviene spesso senza alcuna consapevolezza da parte del pubblico.
Le azioni legali e le soluzioni per ridurre l’esposizione
Di fronte a una scoperta così allarmante, il Center for Environmental Health non si è limitato alla semplice denuncia. L’organizzazione ha avviato azioni legali contro 32 grandi rivenditori che utilizzano ancora scontrini contenenti BPS, accusandoli di non aver rispettato la normativa della California che richiede l’informazione dei consumatori sull’esposizione a sostanze tossiche. Le aziende coinvolte, tra cui Crumbl e Gap, ora hanno 60 giorni di tempo per correre ai ripari: dovranno passare a carta termica priva di bisfenoli o inserire avvisi chiari per i clienti, pena l’avvio di procedimenti giudiziari.
Questa pressione legale sta già spingendo alcune catene a cambiare le proprie politiche. L’obiettivo è chiaro: eliminare progressivamente l’uso di sostanze pericolose nei materiali di uso quotidiano, soprattutto quando esistono alternative più sicure. In parallelo, alcuni Stati americani stanno adottando misure legislative concrete. Lo stato di Washington, ad esempio, ha già approvato una legge, Prodotti più sicuri per Washington, che vieterà i bisfenoli nelle ricevute a partire da gennaio 2026. Si tratta del primo stato USA ad agire con decisione su questo tema.
Nel frattempo, ci sono anche soluzioni pratiche che i consumatori possono adottare per ridurre l’esposizione: preferire le ricevute digitali o via e-mail, non conservare gli scontrini a contatto diretto con la pelle (ad esempio nelle tasche o tra le mani), e per chi lavora nel commercio al dettaglio, indossare guanti protettivi o lavarsi frequentemente le mani dopo aver maneggiato la carta termica. Inoltre, è importante evitare di toccare scontrini subito dopo aver applicato lozioni o creme, poiché queste possono aumentare l’assorbimento delle sostanze chimiche attraverso la pelle.
Adesso non resta che capire se anche gli scontrini in Ue, in Italia, contengono questa stessa sostanza.
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