Il New York Times si interroga sul veto internazionale ai negoziati e, parlando di «tabù», si interroga sul silenziamento delle voci autorevoli che auspicano soluzioni diplomatiche.
Sebbene nelle ultime settimane la narrazione internazionale sul conflitto sia cambiata, con ammissioni aperte del fallimento della controffensiva ucraina, che tutti davano per vincente, le voci autorevoli che invocano negoziati e auspicano soluzioni diplomatiche vengono soffocate da un’omertà internazionale imbarazzante.
Che la controffensiva sia un flop, aldilà dei toni propagandistici, è stato confermato dal ministro russo della Difesa, Serghey Shoigu, che durante una teleconferenza ha dichiarato che dall’inizio le forze ucraine hanno complessivamente perso 66mila soldati e 7mila e 600 armi.
Secondo Shoigu l’esercito ucraino non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi nelle diverse direzioni in cui ha attaccato. In precedenza sia Vladimir Putin che lo stesso Shoigu avevano definito «fallimentare» la controffensiva lanciata dagli ucraini. [...]
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