Omicron 5 è caratterizzata da un alto tasso di trasmissibilità e immunoevasione. Ma come mai BA.5 è così contagiosa? Può essere pericolosa? Entriamo nel dettaglio.
Allarme Omicron 5. In Portogallo è in corso una sesta ondata di contagi, spinti proprio dalla nuova sottovariante. La «sorella» di Omicron è caratterizzata infatti da un alto tasso di trasmissibilità e immunoevasione, ovvero la capacità di eludere l’immunità di vaccino e guarigione.
Ma come mai BA.5 risulta così trasmissibile? È più virulenta rispetto alle altre sottovarianti? Entriamo nel dettaglio.
Allarme Omicron 5, ecco perché è super contagiosa
Omicron 5 sarebbe più trasmissibile rispetto alle altre sottovarianti di Omicron a causa di almeno due mutazioni che le consentono di legarsi alle cellule umane in maniera più efficace. È quanto emerge dalla piattaforma BiorXiv, che raccoglie gli studi non ancora sottoposti alla revisione della comunità scientifica. Lo studio su Omicron 5 arriva dal Giappone ed è stato coordinato da Izumi Kimur, dell’Univesità di Tokyo.
«Questo spiegherebbe l’aumento dei casi in Portogallo - ha commentato all’Ansa il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Bicocca di Milano - e indica che è davvero prematuro affermare che il virus SarsCoV2 si stia indebolendo».
La sottovariante BA.5 è stata isolata quasi contemporaneamente alla BA.4. Secondo i dati dell’Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria (Ukhsa) relativi all’8 maggio scorso, in quel momento in Portogallo rappresentava il 18,47% del virus SarsCoV2 in circolazione, contro le percentuali decisamente inferiori di altri paesi europei, come Germania e Gran Bretagna (entrambe all’1,28%) e poi Francia (0,88) e Danimarca (0,41%).
In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, al 3 maggio la sottovariante BA.5 costituiva lo 0,4% del virus SarsCoV2 in circolazione. Intorno al 20 maggio, in piena sesta ondata, la circolazione di Omicron 5 in Portogallo era già aumentata al 37%.
Secondo Broccolo, sono almeno tre i motivi che consentono di imputare a BA.5 l’aumento dei casi in Portogallo. Il primo riguarda la mutazione L452R, presente sia in Omicron 4 che in Omicron 5, che è in grado di modificare moltissimo la proteina Spike, con la quale il virus si aggancia alle cellule umane. «Non è una mutazione nuova - spiega Broccolo - perché il il virus l’aveva già selezionata nelle varianti Delta e Lambda e la sua presenza aumenterebbe il numero di riproduzione, ossia renderebbe le due sottovarianti più contagiose rispetto ad altre sottovarianti di Omicron, come BA.1 e BA.2».
Il secondo motivo, secondo il virologo, è collegato alla « capacità delle due sottovarianti di sfuggire di più agli anticorpi, sia quelli generati dal vaccino sia quelli generati dalle infezioni causate da BA.1, BA.2 e BA.2.12.1».
Infine, come riporta Broccolo, il terzo motivo riguarda una caratteristica che accomuna BA.5 alla più aggressiva variante Delta. Anche Omicron 5, infatti, sarebbe sinciziogena. Ovvero le cellule polmonari infettate dal virus si fondono con quelle adiacenti sane non infettate. «Questa caratteristica - continua Broccolo - è stata dimostrata in vitro su colture cellulari ma sappiamo che c’è una correlazione tra il potere fusogenico di una variante osservata in vitro e il suo grado di patogenicità in vivo, come dimostrato anche dalla sua maggiore virulenza in esperimenti condotti su animali».
Omicron 5 è più aggressiva delle altre sottovarianti?
Secondo Broccolo, alla luce di questi dati, «sorgono dei dubbi su quanto si è detto finora, a proposito del fatto che il virus da si evolve verso un’attenuata patogenicità. In passato, l’arrivo della variante Delta ha dimostrato che questa era più patogena rispetto al virus ancestrale, poi è arrivata la Omicron BA.1, che aveva una patogenicità inferiore a quella della Delta, e adesso stiamo vedendo che BA.4 e BS.5 sono più patogene rispetto a BA.2 e hanno recuperato due mutazioni della Delta. A fronte di queste osservazioni dobbiamo dire che il virus SarsCoV2 non necessariamente si evolve per divenire un virus attenuato e non possiamo prevedere quando ciò accadrà».
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