L’Oms ha censito 400 versioni del coronavirus in circolazione al momento, mente in Europa si aspetta una nuova ondata trainata da Cerberus.
La pandemia non è finita e dopo l’allarme lanciato dall’Ema per l’arrivo di una nuova ondata di contagi nei prossimi giorni, si torna a fare i conti con le varianti e i decessi a causa del Sars-CoV-2 nel mondo.
Le previsioni per l’inverno non sono promettenti, sono in arrivo nuove varianti: negli Stati Uniti più di un caso su dieci appartiene a BA.4.6, mentre a Singapore il picco di casi e ricoveri ha come responsabile XBB e in Europa lo spettro di BQ.1 e BQ.1.1, nota come Cerberus, continua a preoccupare gli esperti.
Intanto l’Organizzazione mondiale della sanità, Oms, ha censito 400 versioni del coronavirus in circolazione al momento. Uno scenario a dir poco inquietante anche se nessuno di questi nuovi lignaggi sembrerebbe avere la forza di Omicron. Eppure Cerberus ha una buona abilità nell’evadere i nostri anticorpi e porterà a una nuova crescita dei contagi in tutto il continente, secondo le previsioni degli esperti. Nel mondo, secondo Ihme (Institute for Health Metrics and Evaluation), l’insieme di varianti porterà i contagi quotidiani dai 17 milioni odierni ai 18,7 milioni di fine gennaio 2023.
Ricoveri, chi rischia di più oggi
Il pericolo maggiore con l’aumento dei contagi Covid-19 e la diffusione delle nuove sottovarianti è per chi non ha ricevuto il vaccino, come spiega Giovanni Migliore (Fiaso): “Il 33,3% dei ricoverati in terapia intensiva oggi non è vaccinato. Gli altri, nella stragrande maggioranza dei casi hanno una vaccinazione incompleta od ormai datata”.
Covid, le varianti che preoccupano
«Oggi Omicron 4 e 5 sono ancora dominanti in Europa, ma nuove sottovarianti, nate da Omicron BA.2 e BA.5, stanno emergendo in diverse parti del mondo», ha spiegato Marco Cavaleri, responsabile della strategia per le minacce sanitarie e i vaccini dell’Agenzia europea del farmaco Ema, nel periodico briefing con i media. «La scorsa settimana una delle nuove sottovarianti di Omicron, chiamata BQ.1, è stata identificata in almeno 5 Paesi dell’Ue/Spazio economico europeo». E stando a quanto afferma l’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie «questo mutante e il suo sottolignaggio BQ.1.1 diventeranno il ceppo dominante tra novembre e l’inizio di dicembre».
«Al momento non è noto se BQ.1», con il suo sottolignaggio BQ.1.1 Cerberus sarà più trasmissibile o causerà una malattia più grave rispetto a Omicron BA.4 e BA.5. Quello che però già si sa è che ha una capacità maggiore di sfuggire all’immunità conferita dalla vaccinazione o dall’infezione naturale, inclusa quella da Omicron, e di resistere agli anticorpi monoclonali attualmente disponibili", ha spiegato ancora Cavaleri.
Inoltre, «stiamo seguendo attentamente le nuove sottovarianti: XBB (Gryphon) che si sta diffondendo rapidamente in Asia ed è stata già rilevata in alcuni Paesi europei».
Tra le sottovarianti che preoccupano gli esperti c’è anche XBB un ricombinante di Ba.2.10.1 e Ba.2.75 (Centaurus), con 14 mutazioni aggiuntive nella proteina Spike di Ba.2. Insieme a BQ.1 e BQ.1.1 (Cerberus), è infatti una delle nuove sottovarianti sotto la lente in Europa e in diverse parti del mondo.
Aumentano i ricoveri per polmoniti
In Italia i ricoveri dei pazienti positivi sono diminuiti del 5% questa settimana dopo quattro settimane di crescita, la nuova ondata è iniziata il 14 settembre con la riapertura delle scuole ed è - momentaneamente - terminata il 14 ottobre. Ma la Federazione Fiaso – che distingue i ricoverati “con” Covid da quelli “per” Covid, nota una forbice tra la prima categoria (che cala del 14,4%) e la seconda, che invece aumenta del 4,7%. “I ricoverati con Covid si trovano in ospedale per i motivi più diversi e durante lo screening di routine operato negli ospedali vengono trovati positivi. I ricoverati per Covid hanno effettivamente i sintomi respiratori causati dal virus”, spiega l’esperto.
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