In Italia i contagi continuano a correre. Ma c’è un altro virus che sta circolando e che può essere scambiato per Covid-19. Si tratta dell’influenza intestinale, ecco come distinguerli.
In Italia il virus continua a correre. Nel bollettino di ieri, martedì 12 aprile, i nuovi positivi nelle 24 ore sono stati 83.643. Le vittime salgono a 169 rispetto alle 115 del giorno prima. Il tasso di positività è al 14,8%. A trainare l’impennata di contagi, la sottovariante Omicron 2, la cui contagiosità è equivalente a quella del morbillo.
Ma quello del Covid-19 non sarebbe l’unico virus a circolare in questo momento in Italia. A essere scambiata spesso per Sars-CoV-2 è la gastroenterite virale, ovvero l’influenza intestinale. La fastidiosa infezione, che sta girando nel nostro paese, è causata soprattutto dai norovirus e i rotavirus.
I primi colpiscono adulti e bambini e rappresentano la causa più comune di gastroenterite di origine alimentare. I rotavirus riguardano soprattutto i più piccoli e i sintomi sono sovrapponibili a quelli del Covid. Come distinguere allora Omicron dall’influenza intestinale? Entriamo nel dettaglio.
Come distinguere l’influenza intestinale dal Covid-19
La nuova impennata di casi trainata dalla variante Omicron 2 ha riportato in auge la paura del contagio e spesso anche un semplice mal di pancia fa scattare la corsa al tampone. Non solo. Ai classici «sintomi Covid» se ne sono aggiunti di nuovi, molto simili a quelli dell’influenza intestinale: febbre, disturbi gastrointestinali, naso che cola e vertigini.
Come distinguere allora il Covid-19 dalla gastroenterite? In un’intervista al Messaggero, Claudio Mastroianni, direttore del reparto Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), ha spiegato: «Questi virus possono colpire sia i bambini che i giovani. È chiaro che la sintomatologia potrebbe essere sovrapponibile al Covid, ma nella stragrande maggioranza dei casi il quadro clinico è ben distinto. In genere, Omicron colpisce le alte vie respiratorie e in qualche caso provoca disturbi intestinali. Nell’influenza intestinale, invece, si ha febbre, diarrea e vomito, senza sintomi respiratori».
Mastroianni sconsiglia la corsa al tampone: «Nella maggior parte dei casi nel giro di 48 ore i sintomi passano in maniera spontanea. È bene dunque attendere un paio di giorni prima di verificare se si tratta di Covid. Se però in casa si convive con qualche persona fragile è opportuno rimanere isolati e fare il tampone. Se invece il soggetto è vaccinato e non ha particolari fragilità, bisogna solo aspettare che i disturbi intestinali si attenuino fino a scomparire definitivamente».
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Nel caso di influenza intestinale, Mastroianni raccomanda riposo e un’alimentazione adeguata. «Bisogna fare attenzione in particolare alle persone anziane e ai bambini piccoli, che vanno idratati spesso. Se si ha la sensazione di vomito, è opportuno farli bere a piccole dosi». Nelle fasi acute, sono sconsigliati alimenti solidi perché potrebbero stimolare vomito o diarrea. L’esperto consiglia di alimentarsi solo con liquidi contenenti sali minerali e zuccheri. Quando ritorna l’appetito, si può riprendere a consumare i pasti gradualmente.
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