Oltre al Covid-19 ci sono altri virus influenzali che circolano per l’Italia e che hanno relegato a letto milioni di italiani. Ecco quali sono e come riconoscerli.
Non solo Omicron, esistono atri virus che stanno circolando per la penisola con sintomatologia analoga. Come è stato poi spiegato in un’intervista al Messaggero dall’immunologo clinico e allergologo Mauro Minelli sono in realtà tre i virus in circolazione che stanno contagiando i cittadini, e se i sintomi sono simili, il risultato è sempre lo stesso: milioni di italiani a casa, costretti al letto.
Se superato il periodo invernale quindi si era convinti di essersi lasciati alle spalle almeno le influenze stagionale non si poteva che essere in errore. Superato l’inverno, infatti, l’influenza è tornata a far parlare di sé, insieme al Covid, a primavera inoltrata. Spesso può quindi capitare che una persona influenzata possa temere di aver contratto – nuovamente o per la prima volta – il Covid.
A causa dei sintomi facilmente sovrapponibili risulta difficile per i cittadini, e a volte anche per i medici, individuare subito quale sia il virus responsabile. Davanti a una simile situazione è quindi naturale domandarsi quali siano e come distinguere questi virus in base ai sintomi. A volte poi l’unica soluzione – come suggerito da Minelli - potrebbe essere quella di sottoporsi a un tampone. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Quali sono i tre virus che circolano in Italia?
Nel corso delle ultime settimane, ma probabilmente già da fine marzo, in Italia si sta assistendo alla contemporanea circolazione di tre virus:
- il virus Sars-cov-2, con le diverse versioni di Omicron e sottovarianti;
- il virus dell’influenza che è un Ortomixovirus;
- il virus intestinale responsabile di gastroenteriti virali che stanno colpendo specialmente i bambini.
L’effetto della co-circolazione alla fine ha un risultato analogo al Covid-19, ossia quello di costringere al letto milioni di italiani. Inoltre, per complicare la situazione, questi virus possono presentare in parte gli stessi sintomi, rendendo più ostica l’immediata individuazione dei casi Covid.
Come riconoscere i tre virus in base ai sintomi?
Come spiegato nei precedenti paragrafi, i tre virus condividono una parte del quadro sintomatologico, per cui può essere complicato individuare immediatamente quale sia la causa del malessere riscontrato dal paziente.
È necessario quindi saper riconoscere i virus in base ai sintomi, se è più facile distinguere il virus intestinale, è più complicato per il Covid e l’influenza (molto simili). Ecco quali sono le caratteristiche di ogni virus:
- Virus intestinale: oltre febbre con brividi di freddo, dolori muscolari e dolori articolari sono solo dei sintomi secondari rispetto a quelli principali causai dal virus, ossia diarrea, nausea e vomito.
- Il Virus dell’influenza ha dei sintomi specifici. Si caratterizza per la repentina comparsa di febbre con brividi di freddo, che in poco tempo può raggiungere i 38-39 °C; oltre al senso di stanchezza, dolori muscolari; ancora troviamo tosse secca e il naso che cola.
- In caso di Omicron la febbre non è così repentina - come nel caso del dell’influenza - la febbre quindi sale più gradualmente, inoltre nei pazienti affetti da Omicron sono presenti sintomi come tosse secca e naso che cola, nonostante i sintomi in comune, è piuttosto difficile trovare pazienti che riportino dolori muscolari. Infine, un sintomo caratteristico dell’Omicron è il fiato corto e affaticamento.
Come si può notare la difficoltà maggiore è nella distinzione tra l’influenza e la Sars-Cov-2. Purtroppo, i casi possono comunque variare da paziente a paziente e quindi anche per un medico potrebbe essere complicato individuare con quale virus si abbia a che fare. In questo caso l’unico modo per riconoscere il virus potrebbe essere quella di sottoporsi a un tampone
Come distinguere l’influenza dall’Omicron: quando fare il tampone?
A volte l’unico modo per distinguere i due virus, quello influenzale e il Covid-19, è quello di sottoporsi a un tampone, per questo è necessario comprendere quando effettuarlo.
Secondo l’immunologo e allergologo Minelli sarebbe opportuno sottoporsi a un tampone quando la febbre non accenna a diminuire e la sensazione di malessere perdura oltre i tre giorni. Se a questa si aggiunge la sensazione di fiato corto allora il tampone è indispensabile.
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