La nuova sottovariante si sta diffondendo negli Stati Uniti e grazie alla mutazione della proteina spike potrebbe eludere l’immunità dei vaccini e delle infezioni passate.
La corsa del Covid-19 non si arresta in Italia così come nel resto del mondo. Una nuova sottovariante sta allarmando gli Stati Uniti. Si tratta di Omicron 4.6, comparsa tra aprile e maggio, e altamente diffusiva.
Al momento, secondo le stime riportate dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, almeno il 6,3% dei casi di Covid-19 segnalati negli Stati Uniti è legato alla sottovariante. In particolare Omicron 4.6 si sta diffondendo in quattro Stati: Iowa, Kansas, Missouri, e Nebraska, oltreché negli stati della costa orientale e in quelli del Sud.
La sottovariante è annoverata fra le «varianti che preoccupano» ossia quelle che «mostrano un livello di trasmissibilità particolarmente elevato, rispondono poco ai trattamenti disponibili, e sfuggono al sistema immunitario».
Omicron 4.6: le caratteristiche della nuova variante
«BA.4.6 è un discendente di omicron BA.4. Ha un’ulteriore mutazione nella proteina spike che, come sappiamo, è ciò che aiuta il virus a entrare nelle cellule umane. Quindi ha anche il vantaggio per avere un’ulteriore fuga immunitaria», ha affermato alla Nbc la dottoressa Sharon Welbel, direttrice dell’epidemiologia e del controllo delle infezioni ospedaliere per la Cook County Health. «Queste nuove varianti aiutano il virus stesso a sfuggire all’immunità naturale o all’immunità che abbiamo dai vaccini o da entrambe».
leggi anche
Covid, cosa succederà dopo Omicron: il modello per prevedere la pericolosità delle nuove varianti
Oltre a essere ancora più contagiosa delle varianti precedenti, gli scienziati hanno anche monitorato una mutazione nelle sottovarianti BA.4 e BA.5 che potrebbe aiutare a eludere una certa immunità e causare reinfezione. La stessa preoccupazione è emersa con la diffusione di BA.4.6.
Omicron 4.6 e i vaccini
Omicron 4.6 sembrerebbe altamente infettiva e molti si domandano se aver contratto la precedente variante BA.5. possa garantire una protezione contro la nuova sottovariante: «Ha una mutazione specifica nella proteina spike e anche alcuni dei lignaggi BA.5 l’hanno avuta, quindi è difficile sapere se aver avuto BA.5 ci proteggerà da BA.4.6. Penso che dobbiamo presumere che non lo farà», ha detto Welbel. «Ma ancora una volta avere un’immunità naturale ci aiuterà a proteggerci dalla malattia grave», ha concluso l’esperta.
I sintomi della nuova sottovariante Omicron 4.6
Nonostante Omicron 4.6 sia ancora una grande incognita ci sono molti sintomi che condivide con le varianti precedenti. Tra i più diffusi: febbre o brividi; tosse; respiro affannoso o difficoltà respiratorie; stanchezza; dolori muscolari o corporei; mal di testa; perdita del gusto o dell’olfatto; mal di gola; congestione o naso che cola; nausea o vomito; diarrea.
I sintomi che sono stati segnalati di più sono: tosse, stanchezza, congestione e naso che cola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA