Una Cina più morbida sull’approccio zero-Covid e la conferma di Powell di tassi di interesse in rallentamento a dicembre hanno dato nuovo slancio ai mercati. C’è ottimismo e le azioni balzano.
Mercati in rally: le azioni asiatiche sono balzate, mentre il dollaro è sceso con gli investitori che si sono riversati su attività rischiose dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha aperto la porta a un rallentamento del ritmo della stretta monetaria.
Inoltre, i segnali di una posizione più morbida sul Covid-19 in Cina, dove sono scoppiate straordinarie rivolte per l’esasperazione dei cittadini ingabbiati nelle restrizioni, hanno rafforzato il sentiment.
Di conseguenza, il dollaro si è indebolito e vantaggio delle valute asiatiche, con lo yen giapponese che si è rafforzato dell’1,19% rispetto al biglietto verde a 136,43 per dollaro durante la sessione asiatica.
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La Cina allenta la pressione Covid: Asia in rally
Gli indici asiatici chiudono tutti in territorio positivo. La seduta odierna ha visto l’indice Shanghai archiviare gli scambi con un +0,45% e lo Shenzhen con un +1,43%. Buona performance anche del Nikkei giapponese, a +0,92%. Hong Kong si appresta a chiudere con +1,71%.
In Asia il sentimento è stato sostenuto dalla decisione di revocare alcuni blocchi nella città meridionale di Guangzhou, nonostante il numero di casi quotidiani nell’ordine delle migliaia. Inoltre, il principale funzionario cinese sul Covid ha fatto commenti che suggerivano una posizione più morbida.
Il vice premier Sun Chunlan, responsabile della risposta cinese al coronavirus, ha dichiarato mercoledì sera che la lotta contro la pandemia è “in una nuova fase”, indicando la variante “meno patogena” di Omicron e tassi di vaccinazione più elevati.
In tutto il mondo sono aumentate le aspettative che la Cina, pur cercando di contenere le infezioni, potrebbe riaprire il prossimo anno, una volta raggiunti tassi di vaccinazione migliori tra i suoi anziani.
Sarebbe una mossa gradita innanzitutto all’economia nazionale. L’attività delle fabbriche cinesi si è ridotta a novembre, poiché i diffusi freni hanno interrotto la produzione, pesando sull’occupazione e sulla crescita economica nel terzo trimestre.
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La Fed allenta il rialzo tassi? Le parole di Powell
In un discorso molto atteso dai mercati, Powell ha affermato che la banca centrale potrebbe ridurre il ritmo dei suoi aumenti dei tassi di interesse già a dicembre, avvertendo comunque che la lotta contro l’inflazione è tutt’altro che finita.
I commenti del governatore alla Brookings Institution di Washington hanno fatto scendere i rendimenti del dollaro Usa e dei Treasury, mentre le azioni sono salite alle stelle con l’indice MSCI più ampio di azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone in rialzo dell’1,65%.
I mercati stanno attualmente scontando una probabilità del 91% che la Fed aumenti i tassi di 50 punti base il 14 dicembre e vedono una probabilità del 9% di un altro aumento di 75 punti base.
Il dollaro ha raggiunto i massimi degli ultimi due decenni quest’anno mentre i trader hanno aumentato le scommesse sul fatto che la Fed avrebbe alzato i tassi in modo aggressivo per domare l’inflazione. L’impennata dei prezzi delle materie prime in seguito all’invasione russa dell’Ucraina ha rafforzato ulteriormente la valuta.
Ma il biglietto verde è sceso il mese scorso quando i segnali di allentamento dell’inflazione hanno alimentato la speculazione che la Federal Reserve avrebbe presto rallentato i suoi aumenti dei tassi.
Dopo le parole di Powell, l’indice del dollaro - che misura la valuta rispetto a sei principali pari tra cui lo yen e l’euro - ha esteso il calo di oltre l’1% di mercoledì fino a giovedì, segnando al momento a 105,415 punti.
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