Paradosso fotovoltaico, questo Stato fa pagare chi immette energia

Alessandro Nuzzo

12/06/2024

In Australia sta per arrivare una tassa per chi immette energia fotovoltaica nel circuito. Un paradosso che presto potrebbe verificarsi anche in Italia.

Paradosso fotovoltaico, questo Stato fa pagare chi immette energia

È da diversi anni che gli Stati più industrializzati al mondo cercano di virare verso un’energia green, pulita e non inquinante. Sulla vicenda dell’inquinamento si è arrivati ad un punto di non ritorno e la dipendenza dai combustibili fossili deve essere sempre inferiore. Così sono tantissime le persone che, aiutati anche dagli incentivi ma anche dalla possibilità di guadagnare cedendo l’energia prodotta, si sono organizzate montando un impianto fotovoltaico presso la propria abitazione.

Un investimento iniziale certamente importante, ma che viene ammortizzato poi nel corso degli anni. Produrre per sé l’energia che serve per la propria abitazione è una gran cosa. Se poi se ne produce in eccesso e si immette nel circuito nazionale, si viene anche pagati. Insomma un qualcosa di molto positivo. Ma ben presto questa prospettiva potrebbe finire e potrebbe verificarsi un paradosso incredibile.

In Australia infatti sta accadendo che presto verrà introdotta una tassa per chi cede energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici immettendola nel circuito nazionale. Sono 3,5 milioni gli australiani che si sono convertiti al solare e che ricevono denaro dalle società elettriche per ogni kilowatt in più di elettricità che inviano alla rete. Ma chi spingeva fortemente verso una transizione green non aveva fatto i calcoli con una sovraproduzione di energia. E così in Australia sta accadendo che si produce molta più energia rinnovabile rispetto a quella che la domanda del mercato richiede. Per porre un freno all’inserimento nel circuito di energia in eccesso, si sta pensando di introdurre una tassa solare da far pagare.

In arrivo la tassa solare per chi cede energia

L’imposta è stata sviluppata per ridurre la congestione della rete elettrica, che è alle prese con l’afflusso di energia immessa sulla rete nei periodi di forte domanda. I clienti possono evitare i nuovi addebiti esportando il proprio solare nelle ore di punta.

Secondo la presidente della Commissione australiana per il mercato energetico, non c’erano alternative. «Non fare nulla non era davvero un’opzione, la rete sarebbe stata congestionata, l’energia solare non avrebbe più potuto essere esportata e ci saremmo trovati in una posizione peggiore per tutti», ha detto. È chiaro che questa notizia ha irritato non poco i produttori di energia solare domestica. Sono arrabbiati del fatto che per anni sono stati spinti a passare ad un impianto fotovoltaico non immaginando la conseguenza che prima o poi si sarebbe verificata una sovraproduzione.

Quanto sta accadendo in Australia potrebbe essere il preludio di un qualcosa che potrebbe presto verificarsi anche in Italia dove sempre più persone, spinte anche da incentivi statali, stanno passando la loro abitazione ad un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Se si arriverà ad una congestione del traffico energetico, introdurre un qualcosa che terrà a freno la cessione dell’energia in eccesso, sarà inevitabile.

L’unico modo per non pagare la tassa solare è dotarsi di batterie per immagazzinare energia sempre più grandi. Un nuovo investimento che permetterà di immagazzinare l’energia in eccesso e consumarla nei giorni di minor produzione solare.

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