A quanto ammonta il patrimonio netto di Andrea Pignataro, quello che per Forbes sarebbe il secondo uomo più ricco d’Italia: la biografia e i guadagni del finanziere a capo della Ion Group finita ora sotto inchiesta per evasione fiscale.
Chi è Andrea Pignataro? O meglio, quanto guadagna quello che secondo Forbes è attualmente la seconda persona più ricca d’Italia? Domande queste che in molti si staranno facendo dopo che la rivista specializzata americana ha aggiornato la sua celebre classifica dei miliardari di tutto il mondo.
Da quasi perfetto sconosciuto eccezion fatta per gli addetti ai lavori, Andrea Pignataro è balzato direttamente al secondo posto della classifica dei più ricchi d’Italia, venendo accreditato di un patrimonio personale pari a 34,7 miliardi di dollari: meglio di lui nel Belpaese solo Giovanni Ferrero che in banca avrebbe oltre 38,8 miliardi di dollari.
Di certo per aver costruito quella che è stata definita come la “Bloomberg italiana” vuol dire che siamo di fronte a una persona fuori dagli schemi tradizionali, con un PhD in matematica a Londra e una biografia in rete molto scarna a causa della sua grande riservatezza.
Pignataro è un ex trader di Salomon Brothers che poi ha fondato la Ion Group, un gruppo che con il tempo ha acquistato più di 300 società nel campo dei dati e delle tecnologie finanziarie. Piccola curiosità: tra di queste nessuna è stata quotata in Borsa.
Adesso però la Ion è finita nel mirino della Procura di Bologna, con la fintech di Pignataro che è finita sotto inchiesta per una presunta evasione fiscale da 1,2 miliardi.
Ma come ha fatto di colpo a scalare i gradini della classifica delle persone più ricche non solo d’Italia, ma di tutto il mondo? Cerchiamo di scoprire qualcosa in più allora su Andrea Pignataro, dando uno sguardo al patrimonio, ai guadagni e alla biografia di uno dei nuovi Paperoni nostrani.
Chi è Andrea Pignataro: la biografia
Bolognese classe 1970, sappiamo poco altro della biografia di Andrea Pignataro. Così di lui scrive il Corriere della Sera: “Nel suo business non ci sono marchi noti al grande pubblico, non è proprietario di squadre di calcio, non ha partecipazioni rilevanti in grandi aziende quotate, non frequenta salotti pettegoli, non ha nemmeno il nome sul campanello delle sue case a Milano, Sankt Moritz, Londra, New York, La Maddalena, Pisa, Canouan (Caraibi), è cultore della riservatezza e di una vita normale, per sé e per i figli, dove i riflettori dei curiosi non sono contemplati”.
Dopo una laurea in Economia nella sua Bologna e un PhD in matematica conseguito invece a Londra all’Imperial College, nel 1994 ha iniziato a lavorare come trader per la Salomon Brothers.
Dopo solo tre anni passati nella banca d’affari americana ora in pancia a Citigroup, Andrea Pignataro ha deciso di mettersi in proprio fondando Ion Group che negli anni ha acquisito una lunga lista di società: dal 2021 a oggi ha investito qualcosa come 5,7 miliardi per le acquisizioni.
L’ultimo colpo di Pignataro è stato messo a segno di recente, quando il suo gruppo ha effettuato un investimento significativo di 1,35 miliardi di euro per acquisire Prelios, importante colosso del risparmio gestito attivo nella gestione di crediti deteriorati, esposizioni unlikely-to-pay e fondi immobiliari, con un portafoglio di valore pari a 40 miliardi di euro.
In precedenza invece ha acquisito una quota del 9,8% in Illimity per 80 milioni di euro, il 2% nel Monte dei Paschi di Siena per 50 milioni e il 9,9% nel Fondo strategico italiano.
Quanto guadagna Andrea Pignataro
Come detto secondo Forbes al momento Andrea Pignataro avrebbe un patrimonio personale pari a 34,7 miliardi di dollari, tanto da essere considerato dalla prestigiosa rivista americana come il 42esimo uomo più ricco al mondo.
Pignataro inoltre possiede anche una collezione di ville e hotel di lusso sull’isola di Canouan a St. Vincent e Grenadine, con il suo patrimonio che nell’ultimo anno è cresciuto di circa 7 miliardi di dollari.
A cercare di spiegare come Pignataro sia balzato direttamente al secondo posto della classifica dei più ricchi d’Italia è stato sempre il Corsera: “Lo dice il bilancio 2022 della sua cassaforte lussemburghese Itt dove si legge che è stata rivalutata da 881 milioni a 20,9 miliardi la partecipazione nella Ion Investment Corporation, cioè la capofila delle più importanti aziende del gruppo”.
Si legge così che “i ricavi aggregati sarebbero di oltre 3 miliardi (non ci sono cifre ufficiali) con margini di guadagno elevatissimi anche se meno dei 2,2 miliardi, cifra che ufficiosamente veniva fatta trapelare”, ma per il quotidiano di via Solferino “altrettanto elevato è l’indebitamento; questo dei debiti (compresi tassi, scadenze e garanzie) è un punto centrale perché l’ammontare, sebbene anche qui non vi siano dati ufficiali, è piuttosto consistente: tra i 10 e i 16 miliardi, secondo varie fonti”.
La Ion adesso è finita però sotto indagine per evasione fiscale come riportato dal Corriere della Sera: per la Procura di Bologna il centro degli interessi di Pignataro, a cui si fa risalire la titolarità di Ion, sarebbe in Italia, contestando così il mancato pagamento di imposte nel decennio 2013-2023 per un totale di 1,2 miliardi considerando anche more e interessi. La società comunque si apprende che starebbe collaborando con gli inquirenti nella convinzione di poter dimostrare la propria estraneità alle accuse rivolte.
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