Patto di servizio Naspi 2017 obbligatorio: cos’è? Regole e sanzioni

Anna Maria D’Andrea

13 Gennaio 2017 - 11:21

Patto di servizio obbligatorio per i percettori di Naspi 2017, l’assegno di disoccupazione introdotto con il Jobs Act. Cos’è, quali sono le regole e soprattutto le sanzioni?

Patto di servizio Naspi 2017 obbligatorio: cos’è? Regole e sanzioni

Patto di servizio Naspi 2017: di cosa si tratta e soprattutto è obbligatorio? Per prima cosa è bene specificare che i disoccupati che presentano domanda di disoccupazione nel 2017 hanno l’obbligo di stipulare il patto di servizio personalizzato (PSP) e che per coloro che non rispetteranno le regole sono previste sanzioni.

In tanti si chiedono cos’è il PSP Naspi 2017 e soprattutto cosa fare per rispettare le regole e non incorrere nelle sanzioni che possono portare alla revoca del sussidio di disoccupazione.

Per tutti coloro che hanno diritto a ricevere la Naspi 2017 è obbligatorio stipulare anche il patto di servizio e nelle righe che seguono vedremo nello specifico le regole e sanzioni previste. Si tratta del secondo passaggio previsto per il diritto alla disoccupazione e consiste in una sorte di contratto che il lavoratore percettore di sussidio di disoccupazione 2017 e che ha presentato la Did, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, stipula con il proprio Centro per l’Impiego. Il patto di servizio Naspi 2017 vincola il lavoratore ad adempiere ad alcuni compiti e soprattutto essere presente ai servizi offerti dal Cpi.

Per alcuni lavoratori in disoccupazione potrebbe sembrare una perdita di tempo ma il patto di servizio è una degli aspetti più importanti per i percettori di Naspi nel 2017. Infatti il nuovo sussidio di disoccupazione introdotto con il Jobs Act prevede che i disoccupati debbano impegnarsi nella ricerca attiva di lavoro. Per coloro che non stipuleranno il patto di servizio sono previste sanzioni che possono comportare anche la revoca della Naspi.

Nei decreti legislativi 148 e 150 del 14 settembre 2015 sono specificate tutte le regole su patto di servizio Naspi 2017 e soprattutto i tempi da rispettare per non subire la revoca dell’indennità di disoccupazione e le altre sanzioni.

Ecco cos’è e quali regole, sanzioni e tempi da rispettare nella stipula del patto di servizio Naspi 2017 per i disoccupati titolari del nuovo sussidio di disoccupazione.

Patto di servizio Naspi 2017 obbligatorio: cos’è?

Per tutti i titolari di Naspi 2017 l’art. 20 del d.Lgsl. 150/2015 ha istituito il patto di servizio personalizzato, ovvero l’obbligo di stipulare con il Cpi una sorta di contratto con il lavoratore disoccupato volto alla ricerca di nuova occupazione. Il patto di servizio dovrà essere stipulato dal lavoratore che presenta domanda di Naspi 2017 e che dichiara l’immediata disponibilità al lavoro, la Did, entro 15 giorni dall’invio della richiesta per ricevere il sussidio di disoccupazione.

Per i lavoratori che non presenteranno il patto di servizio o che, dopo averlo stipulato e ricevere la Naspi, non parteciperanno alle iniziative proposte dal Cpi è prevista l’applicazione di sanzioni che possono portare anche alla revoca del sussidio di disoccupazione.

A cosa serve il patto di servizio personalizzato per i titolari di Naspi 2017 e quali le regole da rispettare per evitare le sanzioni? Con la stipula presso il Cpi i percettori di Naspi 2017 danno la loro disponibilità a partecipare alle attività di formazione e orientamento personalizzate, ovvero:

  • partecipazione a iniziative e laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di lavoro;
  • partecipazione ad iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
  • accettazione di congrue offerte di lavoro, come saranno definite – ai sensi dell’art. 25 del decreto in argomento – dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali su proposta dell’ANPAL.

L’obiettivo del patto di servizio Naspi 2017 è mettere in campo tutte le risorse disponibili per il reinserimento del lavoratore titolare di sussidio di disoccupazione nel mercato del lavoro. Con il patto di servizio personalizzato e la Did il lavoratore si impegna ad essere attivo nella ricerca di nuovo lavoro e di accettare offerte di lavoro congrue al proprio profilo professionale.

Leggi anche -> Domanda di disoccupazione 2017: requisiti, importo, durata

Patto di servizio Naspi 2017 obbligatorio: offerte congrue di lavoro e Did

Con il patto di servizio il lavoratore titolare di assegno di disoccupazione Naspi 2017 si impegna, con la Did, ad accettare le offerte di lavoro congrue proposte dal Cpi. Cosa vuol dire? Si tratta in sostanza dell’obbligo per i titolari di assegno di disoccupazione di essere disponbili ad accettare offerte di lavoro che siano conformi al profilo professionale stabilito con il Cpi.

Nel patto di servizio (PSP) il lavoratore concorda con il Cpi quelle che sono le proprie necessità e sulla base di queste verrà avviata la ricerca di lavoro. La congruità dell’offerta di lavoro riguarda il proprio profilo professionale, la distanza dal domicilio e la possibilità di raggiungere il lavoro con mezzi pubblici, l’ammontare della retribuzione (superiore di almeno il 20% la Naspi 2017, il tipo di contratto e la durata, che dovrà essere pari ad almeno 2 mesi.

Per i titolari di Naspi 2017 che non accetteranno le offerte congrue di lavoro o che non rispetteranno gli obblighi previsti dal patto di servizio stipulato con il Cpi è prevista l’applicazione di specifiche sanzioni, vediamo quali.

Patto di servizio Naspi 2017 obbligatorio: sanzioni

Per i titolari di Naspi 2017 che non rispettano gli obblighi a seguito di patto di servizio personalizzato sono previste determinate sanzioni, applicate anche in caso di assenza ingiustificata alle iniziative di orientamento.

Le sanzioni previste dal comma 7 dell’art. 21 del d.Lgsl. 150/2015 sono le seguenti:

  • decurtazione di un quarto di una mensilità Naspi 2017, in caso di prima mancata presentazione;
  • decurtazione di una mensilità, alla seconda mancata presentazione;
  • decadenza dalla prestazione Naspi 2017 e dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore mancata presentazione.

In caso di mancata partecipazione, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di orientamento, ovvero alla partecipazione ad iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o altra iniziativa di politica attiva o di attivazione si applicano le seguenti sanzioni:

  • decurtazione di una mensilità, alla prima mancata partecipazione;
  • decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore mancata presentazione.

In caso di mancata accettazione di un’offerta di lavoro congrua, di cui alla precedente si applica la decadenza dalla prestazione.

In caso mancata presentazione, in assenza di giustificato motivo, alle convocazioni ovvero agli appuntamenti previsti per la conferma dello stato di disoccupazione e per la profilazione e la stipula del patto di servizio personalizzato, nonché per la frequenza ordinaria di contatti con il responsabile delle attività le sanzioni prevedono:

  • decurtazione di un quarto di una mensilità, in caso di prima mancata presentazione;
  • decurtazione di una mensilità, alla seconda mancata presentazione;
  • decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore mancata presentazione.

Per tutte le informazioni sulla Naspi 2017 leggi anche -> Naspi 2017: calcolo e durata, tutte le novità sul sussidio di disoccupazione

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