Come fare per andare in pensione a 64 anni? Quali sono le opzioni possibili? Ecco una guida utile per chi vuole programmare il suo futuro.
Andare in pensione a 64 anni è possibile e anche nel 2021 ci sono diverse opzioni che lo consentono. Una possibilità che nell’anno corrente viene resa più semplice grazie a Quota 100, che tuttavia dal 1° gennaio prossimo dovrebbe, salvo sorprese dell’ultima ora, cessare di esistere.
Opzioni che consentono di andare in pensione a 64 anni, tuttavia, ce ne sono e basta soddisfare determinati requisiti contributivi ed economici per potervi accedere. Ne parleremo di seguito, una guida per tutti coloro che sono nati nel 1957 e dunque nel 2021 potrebbero essere interessati ad accedere alla pensione con qualche anno di anticipo.
Generalmente per andare in pensione a 64 anni sono richiesti molti anni di contributi. Ci sono però due eccezioni: la prima è quella riservata a coloro che rientrano pienamente nel regime contributivo per il calcolo della pensione in quanto hanno un’anzianità assicurativa (la data in cui risulta accreditato il primo contributo utile alla pensione) successiva al 1° gennaio 1996.
Chi ha iniziato a lavorare dopo questa data per un fattore di tempo non può accedere alla normale pensione anticipata, visto che per questa sono necessari almeno 41 anni e 10 mesi di contributi (per le donne, un anno in più per gli uomini) e in questo arco temporale è impossibile che siano stati raggiunti. Lo stesso vale per Quota 41 e Quota 100 per le quali sono richiesti rispettivamente 41 e 38 anni di contribuzione.
Per questi, però, vi è la possibilità offerta dalla pensione anticipata contributiva con la quale appunto si può accedere alla pensione all’età di 64 anni e con molti meno anni di contributi rispetto a quelli richiesti dalle suddette opzioni. Tuttavia, come vedremo di seguito, la pensione anticipata di tipo contributivo presenta un requisito che ne limita di molto la platea dei potenziali beneficiari.
Pensione a 64 anni per i contributivi puri
Per i contributivi puri, ossia per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, vi è la possibilità di andare in pensione a 64 anni. Si tratta di una possibilità offerta dalla pensione anticipata di tipo contributivo, per la quale sono sufficienti 20 anni di contribuzione. Un obiettivo, questo, raggiungibile anche per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo la suddetta data; mantenendo una carriera costante, infatti, questi a fine anno potrebbero arrivare a maturare fino a 25 anni di contribuzione.
Tuttavia, c’è un altro requisito che rende più proibitivo l’accesso alla pensione anticipata a 64 anni. La normativa, infatti, stabilisce che per poter anticipare l’accesso alla pensione all’età di 64 anni bisogna aver maturato una pensione pari o superiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale (che nel 2021 ammonta a 460,28€ per 13 mensilità, corrispondenti dunque a 5.983,64€ annui).
Per accedere alla pensione anticipata a 64 anni nel 2021, quindi, bisogna aver maturato assegno annuo di 16.754,19€, obiettivo raggiungibile solo da chi ha avuto carriere ben retribuite in quanto bisogna considerare che le regole previste dal calcolo contributivo sono più penalizzanti rispetto a quelle del retributivo e di conseguenza è molto più difficile arrivare a percepire un assegno d’importo elevato.
Pensione invalidi
La seconda possibilità per andare in pensione a 64 anni ma senza aver maturato un numero elevato di contributi riguarda l’opzione riservata agli invalidi.
Per chi ha una invalidità pari e superiore all’80% è prevista infatti la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia con un cospicuo anticipo rispetto ai 67 anni. La pensione di vecchiaia anticipata per invalidi permette l’accesso con 20 anni di contributi alle donne che abbiano compiuto i 56 anni e agli uomini che ne abbiano compiuti 61.
La facoltà di utilizzare questa misura, in ogni caso, è limitata solo ed esclusivamente ai dipendenti del settore privato (anche se al momento della richiesta della pensione non sono più in servizio, fanno fede, infatti, i contributi versati nell’assicurazione generale obbligatoria).
Dunque, chi al compimento dei 64 anni ha una percentuale d’invalidità riconosciuta di almeno l’80% e ha maturato 20 anni di contributi, può accedere alla pensione di vecchiaia immediatamente.
Pensione a 64 anni nel 2021: le altre opzioni
Come vedremo di seguito, ci sono comunque altre possibilità per andare in pensione a 64 anni nel 2021, ma queste richiedono un maggior numero di contributi rispetto ai 20 anni previsti dalle suddette misure.
Ad esempio, possono andarci i nati nel 1957 che rispettano i requisiti indicati dalla pensione anticipata ordinaria, con la quale si può smettere di lavorare indipendentemente dall’età anagrafica al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contribuzione, o 41 anni e 10 mesi per le donne.
Come anticipato, questo obiettivo non è raggiungibile dai contributivi puri: per maturare tutti quegli anni di contributi, infatti, è necessario aver iniziato a lavorare verso la metà degli anni ‘70 e aver mantenuto una certa continuità lavorativa.
Lo stesso vale per chi vuole accedere a Quota 41, per la quale non è richiesta alcuna età anagrafica in quanto sono sufficienti 41 anni di contributi, di cui 12 mesi devono essere maturati entro il compimento dei 19 anni di età (questa opzione, infatti, è riservata ai cosiddetti precoci).
Inoltre, per Quota 41 bisogna far parte di una delle categorie che necessitano di una maggior tutela, quali ad esempio disoccupati di lungo corso, invalidi con percentuale di almeno il 74%, caregivers e lavoratori impiegati in mansioni gravose e usuranti.
Al compimento dei 64 anni, inoltre, vi è anche la possibilità offerta dall’Ape Sociale. A coloro che rientrano in una delle categorie indicate in precedenza per Quota 41 (ossia disoccupati, invalidi al 74% o superiori, caregiver e addetti a mansioni gravose e usuranti) viene riconosciuta un’indennità sostitutiva della pensione fino a quando non si raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia. Si può accedere all’Ape Sociale già dai 63 anni, quindi chi ha compiuto i 64 anni è perfettamente in linea. A patto, però, che questo abbia maturato 30 anni di contributi, 36 anni nel caso dei lavoratori addetti a mansioni gravose e usuranti.
Ultima opzione possibile è Quota 100 che tuttavia ricordiamo è in scadenza il 31 dicembre prossimo. Per potervi accedere non basta che coloro che hanno compiuto 64 anni abbiano maturato 36 anni di contributi (come potrebbe far intuire il nome della misura): esiste, infatti, un limite minimo di 38 anni.
In questo caso, dunque, sarebbe più corretto parlare di Quota 102.
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