Pensioni: in alcuni casi l’importo di gennaio potrebbe essere più basso del previsto (e in altri più alto). La “colpa” è da attribuire al conguaglio fiscale di fine anno.
Pensioni, amara sorpresa per coloro che nella giornata di ieri - venerdì 3 gennaio - hanno riscosso la pensione di gennaio. Ci si aspettava un importo più alto per effetto della rivalutazione delle pensioni scattata il 1° gennaio, eppure in alcuni casi quanto indicato nel cedolino è stato persino più basso rispetto al mese scorso.
Molti pensionati hanno visto il solito importo decurtarsi di alcune decine di euro; i più sfortunati lamentano una riduzione fino a 100,00€, ma c’è anche chi ha beneficiato di un piccolo aumento.
A tal proposito in molti si sono chiesti il perché di questa riduzione; c’è chi incolpa (erroneamente) il Governo attuale e chi invece risponde nella maniera corretta imputando la variazione dell’importo al tradizionale conguaglio Irpef di fine anno.
È proprio questo, infatti, il motivo per cui la pensione di questo mese potrebbe discostarsi dal solito importo percepito mensilmente; ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Pensioni 2020: ecco perché l’importo di gennaio potrebbe essere più basso
Se la pensione pagata in questi giorni ha un importo più basso di quello atteso è perché sul vostro cedolino sono state applicate le trattenute conseguenti al conguaglio Irpef.
Nel dettaglio si tratta di quella procedura con cui l’Inps (o il datore di lavoro nel caso dei lavoratori), operando come sostituto d’imposta, calcola il totale esatto delle imposte e dei contributi che il contribuente, ossia il pensionato in questo caso, è tenuto a pagare. È solamente a fine anno, infatti, che si conoscono con certezza i redditi percepiti e di conseguenza è possibile calcolare l’esatto ammontare dell’Irpef dovuta, nonché delle addizionali regionali e comunali.
Da questo calcolo ne può risultare un debito (ossia che le tasse pagate sono state meno di quelle dovute), e in tal caso viene effettuata una trattenuta dal cedolino di pensione, oppure il contrario, ossia un credito in favore del pensionato che si traduce in un importo più alto dell’assegno.
Come anticipato, questa procedura per i pensionati prevede che sia l’Inps - nel mese di dicembre - ad effettuare il conguaglio fiscale, per poi riversare l’importo percepito al Fisco.
La stessa procedura vale anche per i lavoratori; in tal caso è il datore di lavoro ad effettuare il conguaglio fiscale, per il quale c’è tempo fino a febbraio del nuovo anno.
Pensioni 2020: cosa riguarda il conguaglio fiscale
Sono diverse le voci che interessano il conguaglio fiscale. Ad esempio, come già spiegato, questa riguarda l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), così come le addizionali regionali e comunali.
Per i lavoratori dipendenti si tiene conto anche dei contributi Inps (o del Bonus Renzi), cosa che ovviamente non vale per i pensionati, per i quali - invece - avviene comunque il ricalcolo delle detrazioni fiscali spettanti.
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