Pensioni: si può chiedere la restituzione dei contributi volontari versati all’INPS?

Antonio Cosenza

06/11/2020

I contributi volontari versati all’INPS possono essere restituiti? Solamente in alcuni - rari - casi.

Pensioni: si può chiedere la restituzione dei contributi volontari versati all’INPS?

I contributi volontari versati all’INPS per la pensione possono essere restituiti?

Questa è una domanda che molti contribuenti si fanno; può succedere, infatti, che ci si penta di aver deciso di versare volontariamente dei contributi previdenziali all’INPS, in quanto solamente in un secondo momento ci si rende conto che questi non sono serviti per raggiungere il diritto alla pensione.

Come noto, i contributi volontari sono uno strumento molto utile per i lavoratori, specialmente per coloro che hanno avuto una carriera discontinua e quindi hanno necessità di coprire dei buchi contributivi così da poter maturare i contributi utili ai fini della pensione.

Grazie ai contributi volontari, infatti, il lavoratore versa, pagando di tasca propria, la contribuzione previdenziale all’INPS per i periodi in cui è stato inoccupato; un’operazione - a titolo oneroso - che generalmente viene effettuata da quei lavoratori che vogliono integrare i contributi maturati così da raggiungere il requisito contributivo minimo richiesto per andare in pensione (il quale varia a seconda dell’età anagrafica e che, ad esempio, è pari a 20 anni per la pensione di vecchiaia).

Prima di decidere se versare dei contributi volontari, però, consigliamo di consultare un esperto. Potrebbe succedere, infatti, che una volta iniziato vi rendiate conto che non potete sostenere una tale spesa: in tal caso potrete sì sospendere il versamento, ma ottenere la restituzione dei contributi volontari versati è alquanto impossibile.

Perché un contribuente potrebbe volere la restituzione dei contributi volontari versati?

Ma per quale motivo chi decide di versare volontariamente dei contributi all’INPS potrebbe pentirsene? Come prima cosa va detto che il costo del versamento può essere molto alto: ciò dipende dal periodo per il quale si versano i contributi, come pure dalla retribuzione di riferimento.

A tal proposito, pur non mettendo in dubbio l’utilità dei contributi volontari, vogliamo ribadire l’importanza di informarsi bene prima di sostenere una tale spesa. Potrebbe succedere, infatti, che facciate male i conti e che pur versando contributi volontari per tutti gli anni possibili non riusciate a raggiungere il requisito contributivo necessario per andare in pensione.

In tal caso, i contributi volontari versati si riveleranno inutili.

Parimenti, potrebbe succedere che il contribuente si renda conto, dopo aver iniziato con i versamenti, di non potersi fare carico di una tale spesa, sospendendo così la procedura e non portando a termine il piano contributivo che si era prefissato.

Anche in questo caso, quindi, i contributi versati potrebbero rivelarsi una spesa inutile, in quanto non sono comunque serviti per andare in pensione.

A tal proposito ci chiediamo se e quando i contributi volontari non utilizzati possono essere restituiti; come anticipato la risposta è sì, ma solamente in alcuni casi specifici (tra cui non rientrano quelli appena descritti).

Contributi volontari: l’INPS li può restituire?

In entrambi i casi suddetti, l’INPS non può restituire i contributi versati i quali restano incamerati dall’Ente previdenziale. Ciò è chiaramente previsto dal principio generale secondo cui i contributi non utilizzati o non utilizzabili non vengono comunque restituiti al lavoratore.

Questo vale tanto per i contributi volontari quanto per quelli obbligatori; quando il lavoratore non raggiunge il requisito contributivo minimo per andare in pensione non può comunque chiedere indietro i contributi versati.

Ci sono però dei casi in cui per l’INPS vi è l’obbligo di restituzione dei contributi volontari. Questi sono descritti dall’articolo 10 del DPR 1432/1971, nel quale si legge che possono - anzi, devono - essere restituiti solamente i versamenti indebiti, ossia quelli effettuati:

  • in ritardo rispetto al termine indicato dall’Ente previdenziale per il loro assolvimento;
  • in contrasto con le disposizioni del Dpr n. 1432/1971;
  • per periodi, comunque, coperti da contribuzione effettiva o figurativa.

Vi è un’altra casistica per la restituzione dei contributi volontari, ed è quella in cui sia prevista una ricongiunzione dei periodi assicurativi dentro il Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti; si tratta, ovviamente, di casistiche meno frequenti rispetto a quella per cui i contributi volontari versati si rivelino insufficienti per raggiungere il diritto alla pensione, per la quale, però, non è prevista alcuna restituzione.

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