Pensioni, il piano di Draghi: ecco cosa potrebbe cambiare dopo la cancellazione della quota 100

Stefano Rizzuti

23 Ottobre 2021 - 09:36

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha bocciato definitivamente la quota 100. Il governo sta ora studiando altre ipotesi di anticipo pensionistico: vediamo quali sono.

Pensioni, il piano di Draghi: ecco cosa potrebbe cambiare dopo la cancellazione della quota 100

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, mette una pietra tombale sulla quota 100. Che l’anticipo pensionistico non piacesse a Draghi era cosa ormai nota. Così come era cosa nota l’addio alla misura introdotta in via sperimentale per il triennio e in scadenza proprio il 31 dicembre 2021.

Draghi però ha voluto ribadire il concetto e in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo ha definitivamente chiuso le porte a ogni rinnovo, anche solamente momentaneo, della quota 100 o di forme a lei simili. Il governo sta studiando altre possibilità di pensioni anticipate per tornare gradualmente alla normalità, quella stabilita dalla legge Fornero.

Tra le opzioni in campo ci sono la quota 102 e la quota 104. Una delle idee è quella di introdurre la quota 102 nel 2022 e nel 2023 per poi passare alla quota 104 nel 2024. Il passaggio potrebbe essere ancora più graduale con una quota 103 nel 2023. Vediamo quali sono le opzioni in campo e cosa pensa di fare il governo Draghi in tema di pensioni.

Le simulazioni del governo sulle pensioni anticipate

Il governo sta effettuando in questi giorni alcune simulazioni per capire quali possano essere i costi delle varie forme di anticipo pensionistico finora ipotizzate. Si cerca, intanto, anche un’intesa all’interno della maggioranza e con i sindacati sul meccanismo graduale su cui puntano Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco.

Post quota 100, le posizioni della Lega e di Draghi

La Lega non vuole cedere completamente dopo aver già dovuto dire addio alla quota 100. Sembra, però, disposta ad accettare un compromesso. Dall’altra parte c’è Draghi che vuole allontanarsi dal sistema delle quote e non vuole far aumentare eccessivamente la spesa in pensioni (la legge di Bilancio per ora prevede solamente 600 milioni per il 2022).

Draghi boccia nettamente la quota 100

Mentre Matteo Salvini, segretario della Lega, continua a chiedere di mantenere almeno per alcune categorie la quota 100, Draghi taglia corto: “Io non concordavo con Quota 100 e non verrà rinnovata, ora occorre assicurare una gradualità nel passaggio a quella che era una normalità”.

Pensioni, le opzioni in campo

Non ci sono solo le opzioni delle quote 102, 103 e 104 in campo. Un altro ragionamento viene portato avanti, soprattutto dal Pd, sul rafforzamento dell’Ape sociale per i lavoratori gravosi individuati attraverso i lavori della commissione Damiano. Potrebbe invece non essere rinnovata l’opzione donna, anche se sul tema la partita è ancora tutt’altro che chiusa.

La Lega ora punta sulla quota 102, cioè il pensionamento con 64 anni d’età e almeno 38 di contributi versati, almeno per due anni. In più vorrebbe l’estensione del contratto di espansione per le piccole aziende e maggiori flessibilità per precoci e operai. Il governo valuterà le opzioni in campo in questi giorni ma la linea di Draghi sembra chiara: si torna verso la normalità e con meno costi per lo Stato per gli anticipi pensionistici.

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