Pensioni, il governo annuncia una nuova Fornero (e la promette all’Europa)

Simone Micocci

29 Settembre 2024 - 09:47

Governo Meloni come quello Monti? Nel Piano strutturale inviato all’Ue la promessa di ritardare l’accesso alla pensione.

Pensioni, il governo annuncia una nuova Fornero (e la promette all’Europa)

La prossima riforma delle pensioni potrebbe essere molto diversa da quella che molti italiani sperano.

Nel Piano strutturale a medio termine, che verrà inviato presto all’Europa, infatti, si legge chiaramente che l’Italia si impegna a mettere in atto quelle misure volte a tenere gli italiani al lavoro per un tempo più lungo.

Di fatto sembra anticipare una nuova riforma delle pensioni che, così come fece Elsa Fornero nel 2011, rischia di comportare l’allungamento ulteriore dell’età pensionabile. Alla luce di questa promessa sembra quindi difficile guardare con positività alla prossima legge di Bilancio, con la quale rischia di esserci un peggioramento delle regole per andare in pensione, come tra l’altro già fatto con l’ultima manovra.

D’altronde, proprio Fornero in questi giorni è intervenuta per sottolineare, sulla base dei recenti dati Inps, che in Italia, nonostante la sua riforma abbia fatto il possibile per garantire sostenibilità al sistema previdenziale, si va in pensione ancora troppo presto, persino “prima della media europea”. Ragion per cui il governo dovrà attentamente riflettere su cosa intende fare a riguardo: leggendo il Piano strutturale a medio termine sembra che un’idea se la sia già fatta.

Cos’è il Piano strutturale a medio termine

Il fatto che il tema pensioni venga affrontato all’interno del Piano strutturale a medio termine è molto importante e, soprattutto, vincolante per l’Italia. Questo documento, infatti, è stato introdotto con il nuovo Patto di Stabilità Ue: viene imposto a tutti quei Paesi membri che superano i limiti imposti dalle regole comunitarie sui bilanci, con debito/Pil oltre il 60% e deficit/Pil oltre il 3%, come l’Italia appunto. L’obiettivo principale di questo documento è definire un piano di rientro dal debito della durata quadriennale, estendibile fino a 7 anni.

Qui l’Italia definisce quali sono gli impegni che intende prendere con l’Unione Europea al fine da ridurre il debito pubblico. Ecco perché difficilmente si potrà discostare da quanto specificato nel piano.

Cosa viene detto sulle pensioni

Va detto che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non si è mai nascosto rispetto alla complessità della situazione in cui versa il nostro sistema previdenziale che nonostante i tagli fatti in passato si trova ad affrontare uno scenario preoccupante in futuro. Già oggi, infatti, ci sono sempre meno persone che pagano i contributi rispetto al numero di pensionati. Questo rapporto rischia di ridursi ancora, specialmente laddove si continuasse ad agevolare l’accesso alla pensione introducendo nuove misure di flessibilità.

Ecco perché, alla luce anche del recente allarme lanciato dall’Inps, il governo sembra aver abbandonato definitivamente l’idea di superare la legge Fornero. Anzi: nel Piano si legge della necessità di spingere il più in là possibile l’età in cui andare in pensione.

Il governo, quindi, non sembra nascondere le sue future intenzioni: considerando che allungare la vita lavorativa è ormai un’esigenza condivisa da “tutti i Paesi avanzati” al fine di garantire sostenibilità ai loro sistemi, si proverà a mantenere le persone più al lungo al lavoro.

In arrivo una nuova Fornero?

Quando leggiamo “allungare il tempo in cui le persone sono al lavoro” la memoria richiama a quell’inverno del 2011, quando tra le polemiche l’allora governo Monti fu chiamato ad attuare una delle riforme più contestate della storia della Repubblica.

Con la riforma Fornero infatti l’età pensionabile è stata allungata, rivedendo le regole per la pensione anticipata e di vecchiaia oltre a stabilire che ogni due anni i requisiti per andare in pensione devono essere adeguati alle aspettative di vita.

Adesso anche il governo Meloni, seppure entro i prossimi 7 anni, si impegna a fare lo stesso. Ma d’altronde non si tratta di una notizia che arriva inaspettata: già nella scorsa legge di Bilancio, introducendo una penalizzazione sulla Quota 103 (che a questo punto rischia concretamente di non essere confermata per il 2025) e allungando rispettivamente di 1 anno e 5 mesi l’età per accedere a Opzione Donna e Ape Sociale, il governo ha lavorato in direzione di un allungamento dell’età pensionabile.

Lo stesso potrebbe fare con la prossima manovra, dove ha già anticipato una soluzione per ritardare - su base volontaria - il pensionamento dei dipendenti pubblici. Ma nel Piano strutturale non viene fatta distinzione tra pubblico e privato: ecco perché tutti dovrebbero iniziare a pensare a un futuro, non troppo lontano, dove si andrà in pensione più tardi rispetto a oggi.

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