Pensioni, guida Inps al cedolino di novembre 2024 e date di pagamento

Simone Micocci

29 Ottobre 2024 - 09:32

Si avvicina il pagamento della pensione di novembre. Ecco cosa c’è sul prossimo cedolino.

Pensioni, guida Inps al cedolino di novembre 2024 e date di pagamento

L’Inps ha pubblicato la guida al cedolino di pensione di novembre 2024, a sua volta disponibile per la consultazione nell’area personale MyInps. Una guida con tutte le informazioni per i pensionati, facendo chiarezza sugli prossimi aumenti in arrivo per i pensionati che hanno presentato dichiarazione dei redditi con modello 730/2024.

Come fa presente l’Istituto, il cedolino di pensione è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese e di conoscere la ragione per cui questo potrebbe essere variato rispetto all’ultimo pagamento. Va detto che novembre è un mese in cui, salvo appunto coloro per i quali ci sarà il conguaglio, non sono previste chissà quali variazioni sulla pensione, a differenza di quanto invece succederà a dicembre quando per una serie di ragioni ci sarà un aumento dell’importo.

L’aspetto più importante da sottolineare è quello della data di pagamento: complici le prossime festività, infatti, l’accredito dell’importo indicato nel cedolino di pensione di novembre verrà ritardato di qualche giorno.

Guida al cedolino pensione di novembre

Per chi volesse consultare il proprio cedolino di pensione di novembre è molto semplice la procedura da seguire: basta andare sul sito dell’Inps, accedere all’area personale inserendo le apposite credenziali Spid, Cie o Cns, e cliccare sull’apposito servizio “cedolino della pensione” (a cui potete accedere direttamente cliccando qui).

A questo punto possiamo approfondire cosa c’è sul cedolino pensione di novembre. Nel dettaglio, i punti centrali sono:

  • conguaglio effettuato a fine 2023, con il quale l’Inps ha provveduto a ricalcolare a consuntivo le ritenute erariali applicate nel corso dell’anno di imposta 2023 tenendo conto dell’ammontare complessivo delle prestazioni pensionistiche erogate dall’Istituto stesso. Nel caso in cui da questo calcolo sia emerso che le ritenute fiscali applicate mensilmente dall’Inps in qualità di sostituto di imposta sono state inferiori rispetto a quanto dovuto, allora l’Istituto avrà provveduto a recuperare le differenze a debito sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2024. Tuttavia, se queste trattenute non sono risultate sufficienti per il recupero di tutto l’importo dovuto, le trattenute sono proseguite anche sui ratei successivi, fino all’estinzione del debito d’imposta. La possibilità che il piano di restituzione si sia esteso fino a novembre 2024 sono comunque minime. Diverso il caso dei pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per il quale il ricalcolo delle ritenute erariali ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro. Per loro infatti il recupero dell’indebito non è stato effettuato in un’unica soluzione, in quanto l’Inps ha provveduto automaticamente a prevedere una rateazione comunque estesa fino alla mensilità di novembre. Se dovesse esserci un segno “meno” sul cedolino giustificato con il “conguaglio 2023” allora è questa la ragione; la buona notizia è che dal mese prossimo non ci sarà più.
  • trattenute fiscali per le sole prestazioni fiscalmente imponibili (sono escluse ad esempio le prestazioni di invalidità civile, l’Assegno sociale e le pensioni percepite all’estero che beneficiano della detassazione in Italia) si applica la ritenuta Irpef mensile come pure le addizionali regionali e comunali relative al 2023. La buona notizia è che anche per quest’ultime novembre è l’ultimo mese in cui vengono sottratte dal cedolino: nel prossimo quindi si pagano meno tasse sul cedolino.
  • conguaglio Irpef, per tutti quei pensionati che hanno presentato dichiarazione dei redditi utilizzando il modello 730/2024 indicando l’Inps come sostituto d’imposta. Va detto che per la gran parte dei contribuenti il conguaglio c’è già stato nei mesi scorsi, eccetto per coloro che hanno atteso l’ultimo momento. Nel caso in cui i flussi siano pervenuti all’Inps, inviati dall’Agenzia delle Entrate, solamente a settembre, allora il conguaglio è stato “rimandato” a novembre, ultimo mese utile. Pertanto, in base a cosa è risultato dalla dichiarazione, sulla pensione in pagamento tra questa e la prossima settimana possono esserci aumenti (il rimborso a credito) o riduzioni (la trattenuta del debito emerso) dell’importo.

Quando arriva la pensione di novembre

Concludiamo con la data di pagamento della pensione di novembre 2024 che come anticipato è leggermente ritardato rispetto ai mesi scorsi. Il primo giorno del mese è infatti festivo e quindi non “bancabile”.

Per questo il pagamento della pensione viene rimandato al primo giorno utile: sabato 2 novembre per chi ha l’accredito su conto corrente postale, mentre per chi ha “preferito” la banca c’è da attendere fino a lunedì 4 novembre.

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