Marina Calderone, nuovo ministro del Lavoro, ha spiegato le sue intenzioni, soprattutto riguardo alle pensioni e alla quota 100.
Marina Elvira Calderone, nuovo ministro del Lavoro, ha le idee chiare sul da farsi. Dopo il giuramento al Quirinale ha spiegato le sue intenzioni per la gestione di questo incarico.
I maggiori temi di risalto del primo discorso della ministra sono le pensioni, argomento di grandissima preoccupazione per i cittadini italiani.
In relazione a ciò, Marina Calderone ha affrontato anche la situazione in relazione alla Legge Fornero e alla Quota 100, per delineare in modo immediato il suo piano d’azione.
Marina Calderone: “Non mi sottrarrò”
In un breve discorso Marina Calderone ha espresso con chiarezza la sua volontà d’impegnarsi a fondo nel dialogo, così da considerare le necessità di tutti, nel rispetto dell’interesse collettivo.
Il primo passaggio consiste proprio “nell’ascolto di tutte le parti sociali interessate, in modo da bilanciare al meglio i provvedimenti futuri”, spiega la neoministra in risposta alla domanda su un’eventuale riforma della legge Fornero.
Non sono state date indicazioni precise in merito, ma la ministra ha spiegato che è necessario del tempo per pianificare la strategia migliore, soprattutto considerando la delicatezza della situazione attuale.
Ferma è l’intenzione di non sottrarsi ad alcun impegno, senza tralasciare nessuna delle tematiche più calde, come la quota 100, motivo di grande tensione.
La nuova ministra del Lavoro: riforma delle pensioni
Marina Calderone ha illustrato più volte il suo parere professionale riguardo alle pensioni e alla quota 100, maturato grazie a una lunga carriera tecnica.
Calderone, infatti, è da ben 17 anni presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro. Quest’ultimo, soltanto qualche mese fa, ha elaborato una nuova proposta per incentivare l’entrata dei giovani nel mercato del lavoro, prevedendo allo stesso tempo requisiti di accesso alla pensione meno stringenti.
Nel dettaglio, l’ipotesi avanzata dal consiglio riguarda l’anticipo della pensione per una buona parte di lavoratori, in modo da favorire l’occupazione dei più giovani.
Nel caso in cui questa proposta diventasse realtà, sarebbero 470 mila i lavoratori sessantenni ad avere diritto alla pensione anticipata.
Si tratta della cosiddetta quota flessibile, molto simile alle proposte individuate da Fratelli d’Italia come l’Opzione Uomo.
La riforma si rende necessaria, secondo il parere dei tecnici, a causa della legge Fornero, la quale viene indicata come causa del rallentamento del ricambio generazionale.
Ad ogni modo la ministra si è detta disponibile alla ricerca della soluzione di miglior impatto per le imprese tanto quanto per i lavoratori, sia dipendenti che autonomi.
Cisl: le pensioni sono un diritto
Nel frattempo, il segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, ha evidenziato l’importanza del tema pensionistico, ricordando al governo e al parlamento che la pensione non è una concessione, bensì un diritto insindacabile dei cittadini.
Per questa ragione è avvertito in maniera molto forte il bisogno di un accordo quanto più rapido possibile, in tutela delle fasce più deboli della popolazione.
Sbarra afferma che il fattore dell’inclusività è essenziale per garantire un funzionamento adeguato del sistema previdenziale, con particolare attenzione ai soggetti più provati dalla crisi economica.
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