Ti è stato detto che prenderai 2.000 euro (lordi) di pensione. Ma sai quanti soldi ti entrano davvero in tasca? Ecco l’importo netto.
Dal calcolo della pensione emerge un importo lordo, sul quale vanno poi applicate le imposte previste per determinare quanto si percepisce effettivamente ogni mese.
Prendiamo come riferimento una pensione lorda di 2.000 euro calcolata dall’Inps: a quanto corrisponde il netto mensile? Per rispondere a questa domanda - e per fare lo stesso calcolo su importi diversi - è necessario conoscere le regole fiscali applicate sull’assegno pensionistico.
A tal proposito, in questo articolo approfondiremo proprio questo aspetto, utilizzando l’esempio concreto di una pensione lorda di 2.000 euro così da offrire un quadro chiaro a chi vuole capire quanti soldi entrano realmente in tasca ogni mese.
Come vedremo, anche se l’importo della pensione è spesso più basso rispetto all’ultimo stipendio, soprattutto per chi ha una pensione interamente contributiva (sistema contributivo), la differenza tra lordo e netto è in genere meno marcata. Questo perché, a differenza dello stipendio, sulla pensione non si versano i contributi previdenziali.
Ma quali tasse si pagano sulla pensione? Il calcolo è abbastanza semplice, ma ci sono alcune variabili che possono influenzarlo, come le addizionali regionali e comunali, che cambiano in base alla residenza, o le detrazioni fiscali per familiari a carico.
L’Irpef e le detrazioni sul reddito da pensione, invece, seguono regole comuni per tutti. Vedremo quindi quanto si trattiene lo Stato da una pensione lorda di 2.000 euro e a quanto ammonta il netto mensile.
leggi anche
Si pagano le tasse sulla pensione?

Quante tasse si pagano su una pensione di 2.000 euro
Per comodità ragioniamo sulla pensione annua e non mensile. 2.000 euro di pensione lorda ammontano, considerando 13 mensilità, a 26.000 euro l’anno.
A questo punto possiamo facilmente calcolare l’Irpef dovuta in quanto nel 2024, per effetto della riforma finanziata dall’ultima legge di Bilancio, sappiamo che sui primi 28.000 euro di reddito si applica un’imposta del 23%. In totale, quindi, sono 6.440 euro da versare all’erario.
Ma va considerata la quota sottratta per merito delle detrazioni per redditi da pensione, la cui misura varia in base all’importo percepito. Nel dettaglio, per chi ha un reddito complessivo compreso tra 8.500 e 28.000 euro, la detrazione spettante è di 700 euro aumentati del prodotto tra 1.255 euro e il rapporto tra 28.000 (diminuito del reddito complessivo) e 19.500 euro.
Per maggiore chiarezza riportiamo la formula:
700+1.255*[(28.000-reddito complessivo)/19.500]
Basta quindi sostituire 26.000 alla voce “reddito complessivo” per raggiungere il risultato.
Nel dettaglio, fanno 828,71 euro di detrazione. Nel complesso, quindi, di Irpef su una pensione lorda di 26.000 euro si pagano 5.611,29 euro l’anno, circa 431,63 euro al mese.
Su una pensione lorda di 2.000 euro, dunque, se ne ricevono 1.568,37 euro? Non proprio.
La variabile addizionale comunale e regionale
Come anticipato, oltre all’Irpef vanno calcolate anche le addizionali comunali e regionali. Queste vengono così sottratte dalla pensione:
- il saldo dell’addizionale regionale viene effettuato in 11 rate mensili nell’anno successivo a quello di riferimento, da gennaio a novembre;
- addizionale comunale, 30% di acconto nell’anno di riferimento in 9 mensilità, da novembre a marzo. Il saldo del 70%, invece, è previsto nell’anno successivo, in 11 mensilità da gennaio a novembre.
L’aliquota, con le relative esclusioni, varia da comune a comune, da regione a regione.
Ad esempio, un pensionato residente a Roma paga un’addizionale comunale dello 0,9%. Su una pensione di 2.000 euro, quindi, sono 234 euro l’anno. A questa va aggiunta l’aliquota del 3,33% della Regione Lazio che da sola sottrae altri 865,80 euro l’anno, 78 euro circa al mese.
Le detrazioni per familiari a carico
C’è una seconda incognita, rappresentata dalle detrazioni per familiari a carico che su richiesta del pensionato vengono applicate direttamente sul cedolino di pensione riducendo l’imposta dovuta.
Nel dettaglio, sono familiari a carico quelli con reddito fino a 2.840,51 euro, limite che per i figli di età fino a 24 anni è di 4.000 euro (ricordiamo che da quest’anno le detrazioni per figli a carico non spettano più per gli over 30).
Ad esempio, nel caso del coniuge la detrazione riconosciuta a chi ha un reddito compreso tra 15 mila e 40 mila euro è di 690 euro l’anno: l’Irpef dovuta, quindi, non sarebbe di 5.611,29 euro, bensì di 4.921,29 euro l’anno, 378,56 euro al mese.
Consideriamo quindi la pensione di un uomo con moglie a carico residente a Roma. Se prende 2.000 euro lordi di pensione, quanto riceve di netto? Al netto dell’Irpef versata spettano 1.621,44 euro. Da questo importo vanno però sottratte le addizionali. Da marzo a novembre, considerando comunali e regionali, sono altri 100 euro circa in meno. A gennaio e febbraio, quando non si applicano le addizionali comunali in acconto, sono circa 92 euro. La buona notizia è che a dicembre queste non sono previste, assicurando così un assegno più alto rispetto ai mesi precedenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA