Pensioni, svolta per la riforma: cambia tutto all’Inps, ecco cosa succede ora

Simone Micocci

5 Maggio 2023 - 10:48

Il governo ha messo fine al mandato di Pasquale Tridico come presidente dell’Inps. In arrivo un alleato in più per la riforma delle pensioni e l’addio della legge Fornero?

Pensioni, svolta per la riforma: cambia tutto all’Inps, ecco cosa succede ora

Addio al presidente Pasquale Tridico: il governo cambia i vertici dell’Inps con l’obiettivo di mettere a capo una persona più in linea con i propri programmi.

La notizia era nell’aria, d’altronde il mandato di Pasquale Tridico - nominato nel 2019 - era in scadenza il 22 maggio (almeno secondo l’Avvocatura di Stato) e non era un segreto che non fosse apprezzato dal Centrodestra. D’altronde Tridico fu nominato all’Inps in quota Movimento 5 stelle, con il compito di farsi carico dell’attuazione del Reddito di cittadinanza.

Adesso dovrebbe essere Fratelli d’Italia a nominare il nuovo presidente: una novità che potrebbe dare una spinta alla riforma delle pensioni che potrebbe portare al superamento della legge Fornero. In queste ultime settimane, infatti, le posizioni di Tridico e governo sono apparse sempre più distanti su questo tema: mentre l’esecutivo dibatteva sulla necessità di una riforma che consentisse a tutti i lavoratori di andare in pensione con 41 anni di contributi, il presidente dell’Inps spiegava le ragioni per cui “la riforma non s’ha da fare” ricordando che il sistema poggia su un fragile equilibrio, ossia il rapporto tra lavoratori e pensionati (con i primi che dovrebbero essere molti di più dei secondi) la cui differenza tenderà ad assottigliarsi sempre di più nel prossimo futuro.

Come cambia la governance dell’Inps (e dell’Inail)

Con decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il 3 maggio scorso, il governo cambia tanto la governance dell’Inps quanto dell’Inail. Pur confermando l’esistenza di un Consiglio di amministrazione, l’assetto ne viene modificato cancellando la figura del vicepresidente e riducendo la carica del direttore generale da 4 a 5 anni.

Si tratta di fatto di uno stratagemma che consentirà al governo di cambiare i presidenti di Inail e Inps prima del termine naturale dell’incarico. E se nel caso di Franco Bettoni non c’erano dubbi sulla scadenza del mandato (30 ottobre), per Tridico all’Inps la situazione era più complicata: secondo l’Avvocatura dello Stato, infatti, il termine è fissato al prossimo 22 maggio, mentre secondo l’Avvocatura dell’Inps l’incarico sarebbe dovuto durare fino al 2024, in linea con la scadenza del Consiglio di amministrazione.

Per evitare qualsiasi tipo di contenzioso, e cambiare fin da subito i vertici dei due grandi Istituti così da nominare qualcuno più in linea con il programma di governo, ecco quindi che ancora una volta si fa uso del cambio della governance, con l’addio alla figura del vicepresidente (introdotta nel 2019), la modifica della durata del mandato del direttore generale, che viene portata a 4 anni, e nuovi poteri per il presidente.

Cosa succede adesso?

Entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto approvato dal Consiglio dei ministri verrà nominato un commissario straordinario tanto per l’Inps quanto per l’Inail: nel frattempo la maggioranza cercherà un accordo su chi saranno i sostituti di Bettoni all’Inail e di Tridico all’Inps, con l’intenzione di lasciare il primo Istituto alla Lega mentre il secondo a Fratelli d’Italia.

Per quanto riguarda i nomi sono circolate delle indiscrezioni, specialmente per quanto riguarda l’Inps dove si parla con insistenza di Mauro Nori, già direttore generale dell’Istituto nonché attualmente a capo del gabinetto della ministra del Lavoro Marina Calderone. Più distante, anche perché più vicino alla Lega, Alberto Brambilla, attualmente consigliere del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

È la svolta per la riforma delle pensioni?

Sicuramente con il nuovo presidente il governo avrà un alleato in più nel difficile percorso che dovrebbe portare, almeno nelle intenzioni dell’esecutivo, alla riforma delle pensioni e al superamento della legge Fornero.

Un piano ambizioso a cui l’attuale presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, si è sempre opposto facendo leva sull’instabilità dei conti dell’Inps che in futuro rischiano di non reggere laddove si decida di innalzare ancora la spesa per le pensioni.

Con la nuova governance, invece, si punterà a tracciare un percorso chiaro e condiviso che possa portare a un accordo in tempi brevi, partendo ad esempio dalla separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale, passaggio indispensabile se si vuole capire quanto effettivamente lo Stato spende per le sole pensioni e se c’è margine per allargare ulteriormente le maglie.

Argomenti

# INPS

Iscriviti a Money.it